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Lotto in mostra a Loreto per “L’arte che salva”

Si tiene oggi, sabato 11 novembre, alle 18 nella sala del Bastione Sangallo il primo degli appuntamenti culturali dedicati al pubblico per vivere in modo speciale la suggestiva esposizione

La mostra "L'arte che salva" a Loreto
La mostra "L'arte che salva" a Loreto

LORETO – Promossa dalla Regione Marche e ordinata con l’utilizzo delle opere d’arte provenienti dai musei e dalle collezioni pubbliche ed ecclesiastiche interessate dal sisma e messe in sicurezza nei depositi attrezzati del Mibact, la mostra di Loreto “L’arte che salva”, aperta lo scorso 8 ottobre, adesso include nel suo percorso le opere di due “giganti” dell’arte italiana del Rinascimento: Vittore Crivelli e Lorenzo Lotto. Per conoscere meglio i due artisti i curatori terranno delle conferenze aperte al pubblico, la prima oggi, sabato 11 novembre, alle 18 nella sala del Bastione Sangallo dedicata a Lotto.

Oggi tutti gli amanti dell’arte conoscono il pittore veneziano Lorenzo Lotto (1480-1556/1557) come artista inquieto, che ha trovato nelle Marche e nella Santa Casa di Loreto la propria “casa”: qui Lotto ha lavorato in più occasioni per almeno mezzo secolo e qui si è rifugiato negli ultimi anni di vita conclusa come “oblato”, cioè come laico dedicato al servizio del santuario. La sua esperienza è stata segnata da un alternarsi di successi e periodi di difficoltà economiche, da un profondo fervore religioso e da fasi di crisi che l’hanno portato sull’orlo dell’eresia. Questa ricca esperienza umana e il suo talento artistico hanno prodotto opere straordinarie che parlano al cuore degli spettatori contemporanei.
Francesca Coltrinari guiderà il pubblico in un viaggio nell’arte di Lotto e nel suo rapporto speciale con il santuario di Loreto, esponendo per la prima volta le novità delle sue ricerche sul pittore. Nell’anno in cui in tutta Europa si celebrano i 500 anni dalla riforma di Martin Lutero (1517), si parlerà di Lorenzo Lotto come di un “eretico” alle prese, proprio a Loreto, con l’Inquisizione cui appartenevano i suoi committenti, il cardinale Rodolfo Pio da Carpi e l’ambiguo governatore della Santa Casa di Loreto, Gaspare Dotti, persecutore di ebrei, protettore dei gesuiti e ultimo committente di Lotto. Si scopriranno i tanti ritratti, più o meno ideali, dell’anziano pittore disseminati nelle tele di Loreto che fanno di questi dipinti il suo ultimo e commovente testamento, e si conoscerà anche un Lotto “profano”, autore di dipinti mitologici un tempo nella Santa Casa e oggi dispersi in diverse musei e raccolte europee. La visita successiva alla mostra e ai capolavori di Lotto nel Museo della Santa Casa permetterà di vedere sotto una nuova luce le opere e la mostra stessa, portando con sé un’esperienza di arricchimento. L’ingresso alla conferenza è gratuito, la visita guidata alla mostra prevede una riduzione di tre euro sul biglietto intero.