FABRIANO – Numeri super per lo stabilimento di Sassoferrato della Ghergo Gruop, ex Cylinders & Tanks ai tempi della Antonio Merloni. Buona anche la performance del sito produttivo di Matelica. Problemi nello stabilimento di Porto Recanati. Anche per la Tecnowind permangono condizioni difficili.
Doppio summit sindacale in pochi giorni per affrontare crisi industriali. Questa mattina, in Regione, incontro fra i sindacati e i rappresentanti della Ghergo Group, che ha acquistato il ramo di azienda della ex Antonio Merloni della C&T, produzione di bombole e serbatoi, con i siti produttivi di Sassoferrato e Matelica. Il summit è durato circa quattro ore. Per quel che riguarda la presentazione del piano industriale ancora nulla di fatto. Questo perché mancano le risposte delle banche rispetto alla situazione finanziaria del gruppo. È stato ribadito che, al momento, si stanno utilizzando risorse proprie per proseguire nella produzione perché le linee di credito sono ferme. Entro fine giugno si spera di poter avere completa autonomia finanziaria.
Se per Porto Recanati è stato comunicato che, a giorni, sarà aperta la procedura di mobilità che riguarderà per larga parte il personale indiretto, per lo stabilimento di Matelica i numeri di produzione sono buoni. Purtroppo ancora non è stato risolto il problema legato al crollo di un muro a causa delle scosse di terremoto che si susseguono dal 24 agosto 2016. Per motivi assicurativi, la ricostruzione è bloccata. Ma, la prossima settimana, si procederà al posizionamento di mura provvisorie.
Ottime notizie per il sito produttivo di Sassoferrato. Il 2016 si è chiuso con un più cinque per cento di fatturato rispetto al 2015, con una buona marginalità e con piena occupazione. Le previsioni per il 2017 sono di un +10% complessivo. A testimonianza che l’obiettivo potrà essere centrato, il fatto che gennaio si è chiuso con un +39% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso.
I sindacati di categoria di Fiom-Fim-Uilm hanno mostrato preoccupazione per le sorti dello stabilimento di Porto Recanati e hanno sollecitato, nel più breve tempo possibile, la presentazione del piano industriale con le specifiche riguardo agli investimenti. Sembra che la maggior parte di questi dovrebbe essere impiegata per Sassoferrato.
A preoccupare le parti sociali anche la vicenda Tecnowind. Martedì mattina 7 febbraio si sono svolte le assemblee tra i lavoratori dell’azienda che produce cappe aspiranti per fare il punto con le organizzazioni sindacali sull’incontro svoltosi in Regione il 6 febbraio. La situazione rimane estremamente complicata e l’azienda riuscirà a riconoscere ai lavoratori solo l’80 per cento dello stipendio di gennaio con due settimane di ritardo rispetto alle normali scadenze, dunque entro il 24 febbraio. La restante parte verrà erogata la settimana successiva.
Le tute blu della Tecnowind, si ricorda, che stanno ancora aspettando parte delle spettanze di dicembre, di cui son stati versati solo acconti pari all’80 per cento. «Il nuovo CdA, presente lunedì in Regione, ha illustrato una situazione dell’azienda molto delicata che comunque, con gli opportuni interventi potrebbe anche portare ad una gestione della crisi senza necessariamente passare per un concordato, strada comunque non scongiurata», scrivono i sindacati in una nota.
Nei prossimi giorni ci saranno degli incontri con le banche alle quali verrà avanzata una proposta che, se accettata, metterebbe l’azienda in condizioni di continuare l’attività e se opportunamente sostenuta con investimenti ed ammortizzatori sociali «darebbe modo di traguardare anche un medio periodo in una situazione di sostenibilità anche sociale della crisi. Se invece la cosa non dovesse verificarsi gli scenari che si andrebbero a configurare avrebbero tutt’altra natura», si conclude la nota. Il nuovo faccia a faccia fra sindacati e CdA è stato fissato per il 15 febbraio prossimo.