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«Lunedì mi incateno davanti al comune di Fabriano»

Massimo Giacchetti, 35 anni, originario dell’Abruzzo e trasferito, per lavoro, a Fabriano da alcuni anni, affida il suo proposito a un video su Facebook e racconta il perché della sua clamorosa decisione

FABRIANO – «Lunedì 24 luglio mi incateno davanti all’ingresso della sede del comune di Fabriano». Massimo Giacchetti, 35 anni, originario dell’Abruzzo e trasferito, per lavoro, a Fabriano da alcuni anni, affida il suo proposito a un video su Facebook e racconta il perché della sua clamorosa decisione.

Massimo Giacchetti

«Il primo aprile scorso, intorno alle 18:30, ero in sella alla mia moto in via Ermanno Casoli. Andavo a circa 50 km/h e sono finito con la ruota anteriore in una profonda buca. Nella curva successiva ho sentito strane vibrazioni al manubrio e neppure il tempo di riflettere e sono caduto in terra, rischiando che qualche auto mi investisse. Alcuni automobilisti mi hanno soccorso e hanno chiamato l’ambulanza. Il cerchione della moto si era deformato a causa della buca e così ha danneggiato lo pneumatico. In ospedale mi hanno refertato una contusione alla spalla destra, al polso destro e varie escoriazioni al bacino». Il barman, nonostante le fasciature, si è recato di nuovo sul luogo dell’incidente per fotografare la buca.

Il cerchione danneggiato

Dietro consiglio dell’avvocato, «la settimana successiva ho denunciato quanto accaduto in Comune, presentando tutta la documentazione e chiedendo 2.500 euro per i soli danni alla moto. La dimostrazione che non ho voluto, fin da subito, lucrare su questa situazione è data dal fatto che non ho chiesto alcun risarcimento per i danni fisici che, comunque, mi hanno creato non poche difficoltà – nelle settimane successive all’incidente – per svolgere sereno il mio lavoro».

La moto e i danni riportati

Massimo si aspettava una risoluzione in tempi celeri. «E, invece, dopo un mese l’assicurazione del Comune mi ha inviato una lettera dandomi, in pratica, la colpa dell’incidente perché, a loro dire, procedevo a una elevata velocità. Ma come fanno ad affermare questo? Io ho prodotto tutte le prove, loro hanno semplicemente fatto un’ipotesi non suffragata da alcun documento ufficiale», attacca il 35enne.

A dimostrazione di ciò, quello che è accaduto dopo poche settimane. «Io e il mio avvocato abbiamo parlato con il perito assicurativo e quest’ultimo mi ha offerto 1.800 per chiudere il sinistro. Le spese vive da me sostenute per riparare la moto erano di più. Quindi, abbiamo rilanciato almeno a 2mila euro. Si è riservata la risposta. Ma non ha più chiamato. Solo il silenzio».

Giacchetti indica la buca

A questo punto, Massimo Giacchetti contatta Giovanni Balducci, candidato sindaco ed esponente dell’Amministrazione comunale all’epoca ancora in carica. «Balducci è stato molto cortese, mi ha risposto e messo in contatto con un legale. Ma, poi è cambiata l’Amministrazione. Allora, il mio avvocato ha proposto una mediazione inviando una lettera con la quale chiedevamo il risarcimento per soli mille euro. Il liquidatore ha mandato la richiesta al Comune. Ho rintracciato e raccontato tutto l’iter a un legale del Comune e questi mi ha chiesto l’esibizione di una dichiarazione di un testimone che suffragasse ciò che era accaduto. Ne ho presentate due, giusto per essere certo che non si accampassero più scuse. Fra due settimane ti paghiamo, mi ha detto il 10 luglio scorso».

La buca incriminata

Sfinito da tutta questa storia, il barman ha deciso di recarsi nuovamente in Comune lo scorso 18 luglio. «Ho chiesto dell’avvocato e mi è stato risposto che è andato in ferie. Per carità, non vuol dire nulla, ma sono stanco. Spero non ci siano ulteriori ritardi. Ma, sia chiaro, se non ho il pagamento entro la fine di questa settimana, lunedì 24 luglio mi incateno davanti alla sede comunale dalle 9 alle 12. Un atto dimostrativo perché non è possibile che dopo quasi quattro mesi non sia stato risarcito del danno che ho subito a causa della mancata manutenzione stradale. Eppure, proprio in questi giorni, si sta recapitando a tutti i fabrianesi il pagamento della Tari. Se non la paghi entro le scadenze riportate, che succede? La mia è una domanda retorica, lo sappiamo tutti che accade. Mi auguro che la nuova Amministrazione comunale, sindaco Gabriele Santarelli in testa, possa rispondere a questa mia odissea. Sono certo che, essendosi insediato da poco, avrà decisioni più urgenti da prendere. Ma, spero, che possa rispondermi e fare in modo che questa vicenda – conclude Massimo Giacchetti – possa chiudersi prima della mia azione dimostrativa».

Le escoriazioni