Attualità

Economia circolare, studiosi di cinque nazioni a confronto a Unimc

Il convegno è in programma a Macerata lunedì e martedì. L'evento è organizzato dal Laboratorio Ghino Valenti dell’ateneo

Il Polo Pantaleoni a Macerata
Il Polo Pantaleoni a Macerata

MACERATA – Si intitola “Circular Economy. Dimensioni teoretiche e pratiche dell’interdisciplinarietà” il convegno per lunedì e martedì, 17 e 18 dicembre. L’evento è organizzato dal Laboratorio Ghino Valenti dell’Università di Macerata con il contributo dei Dipartimenti di Economia, Giurisprudenza e Scienze Politiche, Scuola di Dottorato e con la collaborazione di Lube Cucine, Locanda e Cantine Fontezoppa

Almeno trentuno tra docenti e ricercatori a confronto su un tema di stretta attualità. La straordinaria attenzione internazionale rivolta a questo tema pone l’esigenza di approfondire il concetto attraverso il contributo scientifico di un più ampio numero di discipline umane. Per questo l’incontro coinvolgerà studiosi specializzati in diversi campi di ricerca provenienti da Atenei italiani – Macerata, Venezia Ca’ Foscari, Trieste, Salerno, Bari, Ferrara, Pisa e Milano – e stranieri – Regno Unito, Portogallo, Spagna, Francia. Tra i relatori principali: Stefano Pascucci dell’Università di Exeter e Catherine Del Cont dell’Università di Nantes. I lavori prenderanno il via lunedì 17 dicembre alle 18 con una sessione introduttiva dedicata ai dottorandi di ricerca per proseguire il giorno successivo dalle 9.15 al Polo Pantaleoni.

L’economia circolare, cioè quella in grado di rigenerarsi da sola, ha assunto una grande rilevanza all’interno delle strategie governative e in quelle degli organismi sovrannazionali indirizzate all’attuazione di una sempre maggiore sostenibilità ambientale dei sistemi economici. Ne sono un esempio l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Sostenibile, l’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici e il pacchetto sull’economia circolare della Commissione Europea, tutti adottati per accompagnare la transizione del sistema economico verso un modello di sviluppo che si leghi sempre più al progresso sociale e alla salvaguardia dell’ambiente