MACERATA – È stato condannato a 10 anni Farah Marouane il marocchino riconosciuto colpevole del duplice omicidio stradale nel quale hanno perso la vita Elisa Del Vicario e Gianluca Carotti, la coppia di Castelfidardo che ha perso la vita mentre rientrava da una festa a Porto Recanati nella notte tra il 2 e il 3 marzo scorso. La sentenza è arrivata intorno alle 19.45 di ieri sera, 16 aprile, dopo tre ore e mezzo di Camera di Consiglio. Il PM e le parti civili avevano chiesto 18 anni per il marocchino, che poi sarebbero divenuti 12 grazie allo sconto di pena previsto dal rito abbreviato.
«Rispetto a quanto ci aspettavamo è stata una sentenza più morbida, perché Farah avrebbe potuto essere condannato a 12 anni – commenta l’avvocato difensore del marocchini Vando Scheggia – anche se 10 anni è una pena molto severa per un reato colposo, considerato che la legge prevede pene fino a 18 anni».
Al marocchino sono state riconosciute le aggravanti di pena previste per guida in stato di ebrezza e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il tasso alcolemico era infatti di 1,7 grammi per litro, mentre il valore di cannabis riscontrato nel sangue era pari al 6,5 nanogrammi per millilitro (tetraidrocannabinolo).
Non riconosciuta invece quella di colpa cosciente con
previsione di evento.
Una sentenza che non è stata una sorpresa dal punto di vista della pena per Farah, perché come spiega il suo legale era preparato al fatto che avrebbe potuto essere condannato a 12 anni di carcere e comunque «sapeva già di dover trascorrere un lungo periodo in carcere». Il marocchino a suo carico aveva altre due condanne: una a 4 anni e 8 mesi per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, (il cui processo si è da poco concluso) era infatti stato trovato in possesso di 225 chilogrammi di hashish, una sentenza tuttavia non ancora definitiva, precisa il legale Scheggia, perché potrebbe anche fare appello. In passato, invece, era stato stato condannato a 10 anni sempre per spaccio di hashish. Farah è chiuso nel carcere di Montacuto.
Il suo legale però preannuncia già che presenterà appello puntando a 8 anni con le attenuanti generiche.
«Siamo abbastanza soddisfarti» commenta il legale delle parti civili Giuliano Natalucci, che assiste Patrizia Centioni e Vito Del Vicario (genitori di Elisa), Laura Del Vicario (sorella di Elisa), Bruna Centioni (nonna di Elisa) e Settimio Carotti (papà di Gianluca). «È una sentenza molto vicina al massimo della pena prevista che è di 12 anni, più di quello non si poteva prevedere in base alla norma e al rito. Una volta lette le motivazioni valuteremo se presentare istanza al Pm per procedere in appello». Moderatamente soddisfatti anche il familiari, spiega l’avvocato Natalucci, perché si tratta di «una pena importante, ma il sollievo più grande per loro è che la vicenda si sia conclusa in tempi rapidi. La Procura è stata brava a velocizzare il tutto e avere la sentenza in un mese e mezzo non è un grande risultato».
I figli della coppia deceduta stanno recuperando: il figlio di Elisa Del Vicario aveva riportato in seguito all’incidente la rottura di un braccio e la lesione di alcune vertebre che fortunatamente però non hanno lasciato conseguenze, mentre la figlia di Gianluca Carotti ha subito i rottura di entrambi i femori. I bambini non hanno ancora ripreso a frequentare la scuola, sono i docenti a recarsi a casa loro per permettergli di seguire ugualmente le lezioni. «La morte di un genitore è un dramma che permarrà per sempre – spiega Giuliano Natalucci, che oltre ad essere legale delle parti civili era anche un amico della coppia e quella tragica sera con la sua auto era qualche metro dietro alla vettura della coppia prima dell’incidente – Tutti noi daremo una mano affinché lo superino al più presto».