MACERATA – È slittato all’8 aprile il processo che vede sul banco degli imputati Marouane Farah, il marocchino 35enne di Monte San Giusto accusato dell’omicidio stradale di Elisa Del Vicario e Gianluca Carotti.
La coppia di Castelfidardo stava rientrando a casa dopo aver trascorso la serata ad una festa a Porto Recanati, quando ha perso la vita nel tragico incidente stradale avvenuto nella notte tra il 2 e il 3 marzo scorso, travolta dall’Audi A6 del marocchino.
Nell’auto con loro anche i due figli avuti da precedenti matrimoni, rimasti feriti: la figlia di Carotti di 10 anni, e il figlio della Del Vicario di 8.
La Procura di Macerata aveva chiesto il processo per direttissima per accelerare i tempi. Farah deve rispondere dell’accusa di omicidio stradale plurimo aggravato e lesioni gravi. L’imputato rischia dai 12 ai 18 anni di reclusione, pena massima per omicidio stradale con le aggravanti: il marocchino si era messo al volante ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Inoltre guidava senza assicurazione.
Le analisi tossicologiche, eseguite dal professor Rino Froldi, hanno infatti dimostrato che l’uomo si era messo al volante ubriaco e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti: il tasso di alcolemia del marocchino quella tragica notte era di 1,7 grammi per litro, quando il valore massimo consentito è pari a 0,5. Nonostante avesse sempre negato, il tossicologico di Farah ha anche dimostrato che l’uomo aveva fumato cannabis: nel suo sangue è stato trovato infatti un valore pari al 6,5 ng/ml di tetraidrocannabinolo (THC), quando, secondo la letteratura scientifica, oltre 5 ng/ml si accusano gli effetti della sostanza stupefacente alla guida.
Per quanto riguarda il fatto che guidasse senza assicurazione, i familiari delle vittime saranno risarciti dal Fondo Vittime della Strada.
Nell’udienza tenutasi ieri al Tribunale di Macerata, i familiari delle due vittime si sono costituiti parte civile assistiti dai legali Francesco Linguiti, Giuliano Natalucci e Silvio Verri, che hanno chiesto un risarcimento di 500 mila euro a testa.
Gli avvocati difensori del marocchino, Vando Scheggia e Emanuele Senesi, hanno chiesto al tribunale un rinvio, motivando la richiesta con il fatto di aver saputo dell’udienza solo venerdì scorso. Farah è arrivato in udienza trasportato in ambulanza dal carcere di Montacuto di Ancona, dove si trova recluso: il marocchino era rimasto infatti ferito nello scontro, dove aveva riportato la rottura delle ossa del bacino. L’uomo si è presentato sulla sedia a rotelle.
Il legale Vando Scheggia ha fatto sapere che chiederà il rito abbreviato che, facendo risparmiare sui tempi di giustizia, prevede uno sconto di pena di 1/3. L’8 aprile con tutta probabilità verrà emessa la sentenza.