Attualità

UniMc nella top ten del Censis dei medi atenei

«Siamo nella direzione giusta», dice soddisfatto il rettore Adornato, che guarda subito al futuro: «Non perdiamo di vista la strada ancora da percorrere per offrire servizi sempre migliori e orientati all’internazionalizzazione»

MACERATA- All’uscita della classifica Censis, l’Università di Macerata può gioire di soddisfazione. L’ateneo si rinconferma infatti nella top ten dei medi atenei, esattamente all’ottava posizione, competendo con univesità prestigione come quelle di Trento, Siena, Trieste, Ferrara e Ca’ Foscari. Ottimi risultati anche per i corsi di studio: UniMc è prima in Italia per i corsi magistrali relativi al settore dell’insegnamento, ossia scienze pedagogiche.

Rispetto allo scorso anno, si è registrato anche un miglioramento nel punteggio complessivo, passando da 84,6 a 86,7 con incrementi nella valutazione sulle strutture, sulla comunicazione, sui servizi digitali e sulle borse di studio.

Il Rettore Francesco Adornato

«Sono tutti segnali che ci dicono che siamo nella direzione giusta», dice soddisfatto il rettore Adornato, che però guarda subito al futuro: «Non perdiamo di vista la strada ancora da percorrere per rendere UniMc un ateneo che, oltre a una formazione autorevole e al passo con i tempi, offra servizi sempre migliori e orientati all’internazionalizzazione».

L’Ateneo maceratese risulta tra i primi dieci atenei italiani anche nei campi dell’insegnamento, con il corso di laurea triennale in scienze dell’educazione e della formazione, delle lingue con i relativi corsi magistrali, nel settore socio politico, con i corsi magistrali in scienze politiche e relazioni internazionali, in comunicazione e culture digitali e in scienze dell’amministrazione, nonché in quello letterarioumanistico con i corsi di laurea magistrali in filologia, scienze filosofiche, ricerca storica e management dei beni culturali.

«Per ragioni di sintesi e di confrontabilità, le graduatorie certamente non riescono a cogliere le molteplici dimensioni di una realtà complessa come un ateneo, ma sono certamente utili per avere un quadro di riferimento che, nel nostro caso, disegnano un ateneo in crescita nei numeri – ci siamo riconfermati tra i medi atenei, che hanno, cioè, almeno 10 mila studenti – e nella qualità», commenta il rettore Francesco Adornato.