MACERATA – Il 21 marzo, nel primo giorno di primavera, l’Università di Macerata ha parlato di futuro. Il rettore Francesco Adornato ha infatti presentato il Piano Strategico 2019-2022, che traccia le linee di sviluppo dell’ateneo. Frutto di un lavoro corale, che ha coinvolto anche i delegati rettorali e i direttori di dipartimento, il documento evidenzia gli obietti primari di Unimc: ricerca, didattica e servizi, apertura internazionale e collegamento con il territorio, organizzazione e governance.
La genesi ne è stata illustrata da Katia Giusepponi, delegata alla pianificazione strategica.
«L’approvazione del nuovo Piano strategico cade nell’anno 2019 che, anagrammate le cifre, ci riporta alla data di fondazione dell’Università di Macerata: 1290, la fondazione, 2019, il futuro», ha detto il rettore. «Siamo nel solco della tradizione ed è nostra intenzione “scompaginare”, aprire strade non ancora percorse. Le scienze umanistiche stanno conoscendo una nuova primavera, sono oggetto di ri-scoperta e valorizzazione. Nuove declinazioni de l’Umanesimo che innova definiscono le categorie di riferimento del nostro lavoro: eccellenza, qualità, inclusione, internazionalizzazione, sostenibilità, responsabilità sociale, comunità. Dobbiamo assumere ulteriore responsabilità per costruire come comunità accademica il nostro stesso destino, individuale e collettivo, ponendoci al servizio del Territorio e dell’intero Paese».
La centralità dello studente è il cardine principale dell’attività dell’ateneo e a rappresentare questo principio è stata la presenza del presidente del consiglio degli studenti, Valerio De Luce, che ha ribadito l’impegno della componente studentesca nella vita universitaria nonché l’orgoglio e il senso di appartenenza alla comunità accademica. Gli altri obiettivi sono il potenziamento della dimensione internazionale e la valorizzazione di Unimc come ateneo specializzato.
Nel campo della ricerca, opportunità importanti di scambio e collaborazione emergono dal coordinamento tra le quattro Università delle Marche, dalla costruzione di reti con altre università italiane e dal coinvolgimento in progetti regionali, europei o internazionali.
Sul piano della didattica e dei servizi agli studenti, si punta alla valorizzazione di metodologie didattiche innovative, al ricorso più ampio e strutturato agli stage, alla formazione linguistica e all’apertura internazionale degli studenti, allo sviluppo delle competenze digitali, alla predisposizione di azioni a favore di studenti fuori sede, lavoratori, fuoricorso.
Occorrono, inoltre, piani logistici straordinari. Il sisma del 2016 ha reso più difficoltosa la gestione degli spazi, specie alla luce delle esigenze della didattica innovativa. Si tratta anche di una rivisitazione degli spazi virtuali per una maggiore efficienza digitale.
Andrà ulteriormente potenziato il sistema di presa in carico dello studente “ICare”, rafforzando, in particolare, i progetti di inclusione e i servizi a supporto degli studenti con disturbi specifici dell’apprendimento.