MACERATA – Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Macerata ha sottoscritto accordi con i consigli notarili delle Marche per anticipare sei dei diciotto mesi della pratica notarile durante l’ultimo anno di studi.
L’Ateneo maceratese ha sottoscritto accordi con i distretti di Macerata e Camerino, Ancona, Ascoli Piceno e Fermo. Avviati contatti anche con Pesaro. In questo modo, i laureandi UniMc in Giurisprudenza, prima di aver conseguito il titolo universitario, potranno svolgere negli studi notarili della regione sei dei diciotto mesi stabiliti per il praticantato, obbligatoriamente richiesto per partecipare all’esame di abilitazione alla professione. Si tratta di un primo passo per valorizzare la formazione relativa alla professione del notaio all’interno del corso di Giurisprudenza che porterà alla realizzazione anche di seminari trasversali.
«Le Università stanno cambiando, l’offerta formativa tradizionale non regge più. Lo sforzo comune di costruire sinergie diventa ancora più importante nell’ottica delle trasformazioni che entrambe le istituzioni devono affrontare. Dobbiamo aprirci alle contaminazioni reciproche per reggere le sfide del cambiamento», ha commentato il rettore Francesco Adornato. A presentare l’iniziativa anche il direttore del dipartimento di Giurisprudenza Stefano Pollastrelli, Roberto Acquaroli che ha coordinato il progetto, il consigliere nazionale Marche – Umbria del Notariato Michele Gentilucci e i presidenti dei consigli notarili Benedetto Sciapichetti per Macerata e Camerino, Pietro Ciarletta per Ancona e Albino Farina per Ascoli e Fermo.
IL PROGETTO
L’accordo nasce dalla necessità di creare un collegamento fra il contesto universitario e quello lavorativo-professionale, attraverso un dialogo più intenso e diretto fra mondo accademico e attività notarile. Allo stesso tempo la collaborazione tra accademia e studi notarili permette di conoscere una professione di grande fascino, ma che gode di minor appeal mediatico rispetto a quelle di magistrato o avvocato e che sta conoscendo una crisi vocazionale. Il percorso per l’accesso, lungo e complesso, può scoraggiare anche i giovani più brillanti, «che spesso ignorano che i posti disponibili per un concorso da notaio sono superiori a quelli della magistratura, che non è vero il mito che il notariato sia una professione solo per i figli dei notai, dal momento che l’80% non ha parenti che hanno aperto loro le porte della professione, che dai concorsi escono vincitori in maniera paritaria uomini e donne. La figura del notaio è considerata un presidio di legalità, presente anche nei paesi più piccoli, e dalla spiccata rilevanza sociale, che deve confrontarsi con ambiti nuovi come quello della digitalizzazione», scrive in una nota l’ateneo maceratese.
ALCUNE INFO – L’anticipo della pratica già durante il corso di studi consente di trasmettere ai giovani una più immediata conoscenza culturale e metodologica e di ottimizzare i tempi di accesso all’esercizio della professione. Gli studenti che potranno anticipare la pratica notarile durante l’ultimo anno del corso di laurea dovranno essere in regola con gli esami. Lo studio notarile dovrà essere frequentato per almeno 200 ore nell’arco dei sei mesi per almeno otto ore alla settimana distribuite su minimo due giorni settimanali.