Attualità

Macrobiotico e psico-sette, tra dipendenza e plagio

La vicenda del macrobiotico ha acceso i riflettori sulle psico-sette e gli abusi psicologici messi in atto. Ma come si arriva ad essere manipolati e plagiati a tal punto? E qual'è la situazione nelle Marche? Lo abbiamo chiesto a Carlo Ciccioli, direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche di Ancona, e a Luca Russo, consulente indagini informatiche forensi e consulente tecnico della Procura della Repubblica

Una delle presunte vittime che si è rivolta alla polizia
Una delle presunte vittime che si è rivolta alla polizia

ANCONA – A volte si presentano come associazioni, altre come movimenti. In realtà nascondono ben altro, sono delle vere e proprie psico-sette, come quella del macrobiotico (leggi gli articoli), smantellata in questi giorni tra le Marche e l’Emilia Romagna.  Un’indagine condotta dagli uomini della Squadra Mobile di Ancona, guidata da Carlo Pinto, dalla Squadra Mobile di Forlì, supportate dalla Squadra Anti Sette della Polizia di Stato e coordinate dalla Procura della Repubblica Distrettuale Antimafia di Ancona.

LA VICENDA
L’indagine, partita nel 2013, grazie alla denuncia di una ragazza, vittima della setta operante del campo dell’alimentazione, ha portato alla notifica degli avvisi di garanzia a carico di Mario Pianesi e di tre dei suoi collaboratori. La ragazza aveva riferito ai poliziotti di aver creduto ai racconti sui benefici “miracolosi” della dieta elaborata da Pianesi, che a suo dire, sarebbe stata in grado di guarire malattie incurabili per la medicina ufficiale.

Una psico-setta, quella di Pianesi che, secondo quanto contestato dalla Procura, avrebbe operato avvicinando persone vulnerabili, problematiche, in difficoltà o di carattere debole. Le stesse sarebbero poi state inserite all’interno della struttura, plasmate psicologicamente per condizionarne continuativamente la vita personale, sessuale, la scelta del partner, le preferenze alimentari, la libertà di movimento e di residenza, la libertà economica, e per ottenerne l’obbedienza e la dipendenza dall’associazione.

Nell’avviso di garanzia si legge che gli adepti venivano allontanati dalla famiglia e dagli amici se questi non sposavano la filosofia macrobiotica, non solo, dovevano frequentare esclusivamente altri adepti e mobbizzare chi intessesse uscirne.

Veniva addirittura imposto uno stile di vita, come si legge nell’avviso di garanzia emesso dalla Procura, che sconsigliava di andare a ballare, ascoltare musica, usare internet, usare gli smartphone, ridere troppo o a voce troppo alta, usare vestiti con i colori viola, verdi o rosa, indossare gonne corte, stivali o tacchi alti, tingersi i capelli, truccarsi, tagliarsi capelli, e unghie in giorni diversi dal martedì e giovedì, scendere dal letto con la destra, tenere della luce in camera da letto e consentire a terzi di entrarvi, lavarsi durante il periodo mestruale, tenere barba, baffi o capelli lunghi, andare in palestra, perdere tempo, svagarsi e non lavorare per l’UPM (Un Punto Macrobiotico), infine le donne era considerato inopportuno non sfare a casa, relazionarsi con gli nomini e svolgere attività sociale pubblica.

Tra i “doveri” degli adepti del macrobiotico, versare denaro all’Associazione, partecipare ad iniziative e convegni, versare denaro a Pianesi per presunte visite “mediche”, sovvenzionare presunte campagne di beneficienza, l’acquisto di libri e prodotti dell’associazione.

La “filosofia pianesiana” andrebbe a configurarsi, secondo la Procura di Ancona in un “pensiero di gruppo” tipico delle sette ad alto controllo sociale, dove ai collaboratori venia fatto credere che i turni di lavoro non fossero mai troppo onerosi.

LE PSICO-SETTE
Possono operare in diversi ambiti: spirituale, esoterico, satanico fino ad arrivare all’alimentare e alle pseudocure.

Carlo Ciccioli, direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche di Ancona

«Tutte queste associazioni o sette – spiega Carlo Ciccioli, direttore del Dipartimento Dipendenze Patologiche di Ancona – partono dal concetto di acquisire persone che hanno una condizione di fragilità estrema, di sensibilità e di timore, e che stanno meglio se vengono contenute nella loro ansia e fragilità da un’associazione forte. L’”io del gruppo fa stare meglio tutti”. A guidare l’io collettivo ci sono personalità forti, che in qualche modo sostengono le personalità più fragili. Uno o più leader e loro collaboratori stretti, che influenzano tutto il gruppo e tengono in piedi il sistema».

Quello che colpisce delle psico-sette è anche la trasversalità delle vittime: possono essere anche persone colte ed istruite, appartenenti a varie fasce d’età. Ciò che le accomuna sono fragilità, suggestionabilità e isolamento. «Lo schema delle sette e delle psico-sette è sempre lo stesso – continua Ciccioli – il santone esprime un pensiero completo, spesso totalizzante che dà forza a tutto il gruppo. Intorno a lui collaboratori fedeli che manifestano fiducia assoluta, aumentandone prestigio e stima collettiva. A livello inferiore, tutti gli aderenti che si adeguano al pensiero comune, si sentono protetti e attribuiscono al gruppo un potere salvifico. Il sistema manifesta complessivamente perdita di senso di realtà e di critica e quindi di autocritica rispetto al mondo esterno che viene vissuto come inadeguato, deviante, imperfetto.  Chi si allontana dal movimento è traditore, perde la fiducia del gruppo, viene squalificato, deriso, emarginato, sottoposto a vessazioni. Il sistema è sempre lo stesso, con le opportune varianti del caso, a seconda se il gruppo è ideologico, culturale, politico, religioso, mistico o quant’altro».

Il profilo del santone o leader è caratterizzato da «tratti di pensiero di tipo paranoideo, fino a giungere a veri e propri contenuti deliranti. Come noto la parola delirio viene dal sostantivo lira (aratro) e il de-lira significa fuori dal solco, a significare una persona che va fuori dal pensiero corretto. Guardando alla storia  delirante era il sistema politico di Pol Pot, capo della Cambogia che ha sterminato milioni di persone o in Europa quello di Hoxha, il leader carismatico dell’Albania comunista, che ha imposto la militarizzazione dei confini e la costruzione di casematte per difendersi dai nemici, eppure erano Capi di Stato. Anche Hitler e Stalin costruirono sistemi di pensiero perfetti che hanno prodotto tragedie umane incredibili. Ovviamente il sistema appare perfetto all’interno, mentre ampiamente criticabile all’esterno. Tuttavia chi si permette di criticarlo diventa un nemico, da espellere o squalificare e spesso da perseguitare».

Un’altro caso emblematico di setta è quello che si è verificato nel 1978 in Guyana, quando il 18 novembre, 913 adepti della setta religiosa “Tempio del Popolo” si suicidarono in massa, spinti dal loro leader, Jim Jones, malato di tumore a bere una pozione a base di cianuro. Fu il più grande suicidio di massa del mondo.

Una doppia faccia, come la definisce Ciccioli, quella dell’associazione macrobiotica, che all’esterno si presenta accattivante, mentre all’interno è rigidamente controllata.   «Un caso un po’ borderline nascosto sotto normali attività associative e commerciali».

Luca Russo, consulente indagini informatiche forensi e CTU Procura della Repubblica

Un fenomeno diffuso quello delle psico-sette, «in Italia ci sono molti movimenti che possono essere assimilati a sette – spiega Luca Russo, consulente indagini informatiche forensi e CTU Procura della Repubblica – alcuni sono correnti di pensiero che si basano su diverse metodologie, filosofie di vita, chi sceglie di essere vegano, chi vegetariano o chi di farsi assistere dalla medicina alternativa. In un’epoca attuale, dove le malattie aumentano, molti abbracciano la soluzione naturale. Sentiamo sempre più parlare di tumori e, laddove la medicina non ha successo, alcuni cercano altre strade alternative. Nell’ambito del mio lavoro ho seguito la vicenda del bambino di Urbino, morto a causa di una mancata cura medica e sostituita con quella omeopatica per un’otite. In quel caso il medico aveva fatto valutazioni errate sulla malattia o per lo meno, malgrado l’evidente aggravarsi del paziente, non ha subito consigliato il ricorso alle cure mediche, tuttavia c’era anche la consapevolezza da parte dei genitori di affidarsi a terapie non ufficiali. Una persona che decide di farsi curare in maniera naturale sa benissimo che non si sta facendo curare con la medicina».

Un ambito, quello del macrobiotico che, secondo Russo è riconducibile ad una corrente di pensiero dove c’è molto di esoterico e che si declina in maniera diversa a seconda dei paesi dove attecchisce questo “vivere alternativo”: «in Giappone bevono tisane, in india fumano Cannabis, ci stiamo avvicinando a questa tipologia di pensiero. L’inganno risiede nella convinzione di mangiare sano, o meglio, diviene inganno quando perde serietà chi ci offre un servizio, per il quale ci aveva garantito che i prodotti fossero di qualità. Dall’altra parte può esserci una persona onesta o una furba che abusa della nostra fiducia. Esiste un confine tra la convinzione di essersi affidati alle persone giuste e l’ignoranza di poter scindere se è la strada giusta o no, e dall’altra parte c’è chi gioca su questa ignoranza, per interesse economico.
Si gioca sulla loro fragilità. Essere raggirati e farsi raggirare, in molti di questi casi le persone sono consapevoli e sono già state avvisate dalle famiglie».

Un rapporto che si gioca tutto sulla fiducia, quello tra adepti e leader, «la fiducia è la parte integrante di ogni rapporto – sottolinea Russo – in un contesto di inferiorità rispetto a chi domina si rischia di farsi guidare da chi si ha vicino. Condanno chi si approfitta, ma anche chi va avanti per la propria strada e decide di portare avanti le sue convinzioni, nonostante l’invito di familiari e amici a soprassedere».

«Una famiglia svalutata e addirittura considerata come ostile e nemica dalle vittime delle sette e delle psico-sette – precisa Carlo Ciccioli – fino a quando non ci si rende conto di come stanno le cose, ma talvolta si arriva alle estreme conseguenze senza rendersene conto».

COME USCIRNE?
Secondo Ciccioli, «solo tornando alla realtà e alla critica, acquisendo consapevolezza di come stanno le cose e di quanto è malato e perverso il sistema in cui si è entrati».