ANCONA – Lungo applauso in piedi dell’Aula del Senato in omaggio alle vittime dell’ondata di maltempo che il 15 settembre ha travolto le province di Ancona e Pesaro. 11 i morti accertati, due le persone ancora disperse per la ricerca delle quali è impegnata una task force, con il supporto dei cani molecolari giunti dalla Svizzera e dalla Repubblica di San Marino.
In Aula il senatore marchigiano del Pd Francesco Verducci ha dedicato un sentito discorso proprio alle vittime di quella terribile nottata, quando acqua e fango hanno seminato morte e devastazione. Il dem ha definito l’alluvione delle Marche «un evento terribile che ci colpisce nella carne viva, negli affetti più cari che tengono insieme una comunità».
«Una tragedia – ha detto – che riapre ferite mai rimarginate, come quelle del terremoto, come quelle dell’alluvione del 2014. C’è un dolore profondo per le persone che non ci sono più, strappate dal fango, alle proprie case, alle proprie famiglie».
Verducci nel suo intervento, riferendosi alle vittime, ha voluto «citare uno ad uno i loro nomi: Andrea, Giuseppe, Diego, Fernando, Mohamed, Erina, Maria Luisa, Gino, Augusto, Noemi, Michele». Un pensiero particolare il senatore lo ha rivolto ai dispersi, a Brunella e al piccolo Mattia di 8 anni».
Ha poi ricordato le ricerche che vanno avanti da diversi giorni dai vigili del fuoco, dalle forze dell’ordine, dalla Protezione civile, ed ha sottolineato la solidarietà dalle Marche e da tutte le regioni con tantissimi giovani impegnati per cercare di trovare Mattia e Brunella, «ventenni che hanno lasciato quello che stavano facendo per andare dove è necessario stare, per aiutare chi ha perso tutto e per contribuire ad una rinascita, che oggi pare difficilissima, ma che ci sarà».
Poi ha ricordato gli sfollati, i danni economici «giganteschi», le case e le imprese ricoperte di fango. «Le Marche si rialzeranno, come sempre è accaduto nelle ore più buie. Chi si ostina ad essere indifferente e complice degli effetti dell’inquinamento e del cambiamento climatico – ha aggiunto – , la mancanza di manutenzione, l’incuria, i mancati interventi strutturali, la speculazione edilizia, lo sfruttamento del suolo, un modello economico feroce e ingiusto che condanna il Pianeta e che condanna e minaccia il futuro delle nuove generazioni, tutto questo oggi abbiamo il dovere di combattere».