FABRIANO – Domani, 26 febbraio, chiuse le scuole, di ogni ordine e grado, a Fabriano, Cerreto D’Esi, Serra San Quirico, Genga e Sassoferrato. Anche la Faber ha deciso di fermarsi per un giorno. Cancelli chiusi e operai a casa.
Il Burian, la tempesta siberiana, è arrivata. Al momento, però, sembra essere stata sovrastimata. Il manto nevoso, infatti, per tutta la giornata odierna non ha superato i 20/30 centimetri, nelle zone più alte del comprensorio fabrianese: Campodonico, Belvedere, Poggio San Romualdo, Vallemontagnana e salita di Camporege. In città, addirittura, i fiocchi di neve non hanno attecchito in strada. Solo sui tetti e nei campi, si è arrivati attorno a un paio di centimetri.
Nonostante ciò, però, domani gli studenti staranno a casa. Questo perché, il bollettino emesso dalla Protezione civile regionale, allarme arancione, ha consigliato i primi cittadini a cautelarsi in via preventiva. Dunque, sono state emesse le varie ordinanze di chiusura degli istituti scolastici di ogni ordine e grado, a Fabriano, Cerreto D’Esi, Serra San Quirico, Genga e Sassoferrato.
A testimonianza che l’allarme della Protezione civile della Regione Marche è stato preso sul serio non solo dai sindaci, la notizia della chiusura dello stabilimento della Faber, nell’area industriale Berbentina della città sentinate. Al momento, non si hanno notizie di altre realtà industriali che hanno seguito l’esempio della multinazionale fabrianese, di proprietà del Gruppo svizzero Franke, attiva nel comparto della produzione di cappe aspiranti.
Nel frattempo, dalle 8 di questa mattina, come ha informato il sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli, su Facebook, il piano neve è pienamente operativo. In particolare, i mezzi spargisale si sono concentrati nei posti più alti del vasto territorio comunale.
Come predisposto, gli edifici di interesse pubblico quali Comune, ospedale e scuole, saranno i primi a essere salvaguardati, in modo tale da essere raggiungibili dall’utenza. Intorno alle 18, si riparte con il sale perché la vera insidia è il ghiaccio, sperando che il termometro si fermi prima dei meno quattro, altrimenti anche lo spargere sale potrebbe non servire a nulla. Operazione che sarà ripetuta domani mattina presto.