Ancona-Osimo

Maltempo, frane e allagamenti: la situazione nelle Marche

Numerose le frane e le strade allagate. La Protezione civile monitora il livello dei corsi d'acqua: sorvegliati speciali Foglia, Misa, Potenza, Tenna e Tronto. Le Province di Pesaro e Macerata invocano lo stato di emergenza

Immagine di repertorio

ANCONA – Si sta spostando al sud delle Marche l’ondata di maltempo che sta colpendo le Marche da un paio di giorni. La Protezione civile aveva diramato nei giorni scorsi una allerta meteo per piogge rischio idraulico e idrogeologico, e puntualmente precipitazioni intense si sono riversate sul territorio, soprattutto su Pesarese e Anconetano.

A Pesaro ha esondato il torrente Genica che ha causato allagamenti e ha reso necessario evacuare alcune famiglie dalle loro abitazioni, mentre a Senigallia è di nuovo apprensione per il torrente Nevola e il fiume Misa, che tuttavia per ora hanno retto, ma anche nella cittadina alcune famiglie sono state evacuate e la popolazione che vive lungo le sponde dei corsi d’acqua è stata invitata a salire ai piani alti.

Numerose le frane, le strade allagate, e numerosissimi gli interventi dei vigili del fuoco, mentre la Protezione civile monitora il livello dei corsi d’acqua: sorvegliati speciali Foglia, Misa, Potenza, Tenna e Tronto. Le province di Pesaro e Macerata invocano lo stato di emergenza.

17 i treni cancellati, mentre quelli provenienti dal sud Italia si fermano ad Ancona. La circolazione autostradale in A14 è chiusa tra Rimini e Faenza. Diverse le strade provinciali chiuse, 24 solo nel Pesarese. Sono 370 gli interventi di soccorso effettuati finora dai Vigili del fuoco nelle Marche, soprattutto nel Pesarese dove sono stati svolti circa 150 interventi. Al momento sono in corso operazioni di svuotamento di locali interrati. Nel Fermano diverse frane e smottamenti di terreno hanno causato la caduta di alberi lungo le strade. A Rosora nell’Anconetano ha ceduto un muro di cinta, mentre a Monteciccardo nel pesarese i vigili del fuoco stanno intervenendo per tre abitazioni isolate a causa di una frana.

Ora la perturbazione si sta è spostata verso il sud delle Marche: frane e smottamenti si registrano a San Severino Marche nel Maceratese, mentre nella zona delle casette dei terremotati a San Michele si registrano alcuni allagamenti. Nel Fabrianese a Serra San Quirico è crollata una parte delle mura nei pressi della chiesa di Sant’Angelo in Pino, una zona disabitata. Dalle 14 di oggi è scattata l’allerta meteo arancione nel sud delle Marche, mentre nelle restanti zone l’allerta diventa gialla.

Intanto il Codacons, Coordinamento delle associazioni per la difesa dell’ambiente e dei diritti degli utenti e dei consumatori, annuncia la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona «in cui chiama in causa le responsabilità di istituzioni ed enti locali». La richiesta del Codacons «alla magistratura» è quella «di aprire una indagine alla luce delle possibili fattispecie di Inondazione, omissione di atti d’ufficio e reati contro l’ambiente, e di verificare il corretto utilizzo dei fondi pubblici destinati alla messa in sicurezza del territorio». «Da anni – prosegue la nota – si denuncia l’assenza di un piano di prevenzione dei dissesti idrogeologici in Italia, il mancato o cattivo utilizzo dei fondi per interventi strutturali sul fronte della messa in sicurezza del territorio e l’inerzia delle istituzioni in tal senso. Il piano approvato con delibera del Cipe n. 35 del 24 luglio 2019 risulterebbe inattuato, e il Piano Nazionale di adattamento dei cambiamenti climatici non risulterebbe mai realizzato».

«Tragedie e alluvioni come quella che sta devastando le Marche non sono causate da eventi climatici, ma dall’uomo – aggiunge il Codacons – poiché con la dovuta attività preventiva sarebbe possibile contenere o scongiurare gli effetti del maltempo sul territorio e sulla popolazione. Gli abusi edilizi e la omessa pianificazione degli interventi preventivi sul territorio potrebbero essere le cause immediate e principali dei disastri che sempre più frequentemente si verificano in Italia – afferma l’associazione -. Vi sarebbero quindi diversi punti oscuri da chiarire al fine di verificare eventuali responsabilità e fattispecie penalmente rilevanti in capo a istituzioni nazionali ed enti locali, – prosegue – a partire dall’accertare quali lavori e opere previste per la sicurezza del territorio dal punto di vista idrogeologico siano state realizzate, e come siano stati usati i fondi stanziati per tali interventi».

A fronte dell’aggravarsi delle condizioni meteorologiche e dell’emergenza legata al maltempo in Emilia-Romagna, Intesa Sanpaolo rinnova il proprio supporto al territorio e l’immediata disponibilità di strumenti per le popolazioni colpite. «Siamo vicini alle comunità dei territori nuovamente colpiti e mettiamo a disposizione il sostegno finanziario necessario ai nostri clienti per coprire esigenze di liquidità e con possibilità di richiedere la sospensione fino a 24 mesi dei pagamenti delle rate per chi si trova in questa perdurante situazione di difficoltà», conferma Alessandra Florio, direttrice rregionale Emilia-Romagna e Marche di Intesa Sanpaolo. «Estendiamo a tutti i territori coinvolti da questa nuova ondata di maltempo la possibilità di accedere ai 500 milioni di euro già stanziati dalla nostra banca a sostegno delle famiglie e delle imprese impattate dagli eventi di inizio maggio. Il plafond è destinato anche ad artigiani e commercianti, aziende del settore agribusiness ed enti del Terzo Settore della regione che hanno subito danni e che possono da oggi e per un anno richiedere sia l’azzeramento delle commissioni sui pagamenti POS per transazioni fino a 30 euro sia la gratuità del canone su POS Mobile e Virtuali».

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