ANCONA – «Sosterrò convintamente la candidatura di Bonaccini alla segreteria nazionale del Partito Democratico, certo che la sua capacità di visione e dialogo, l’esperienza amministrativa che fa parte del suo bagaglio culturale, nonché la sua volontà di rimettere al centro dell’agenda politica i temi del lavoro, della sanità e della scuola pubblica, della lotta alle disuguaglianze e dello sviluppo sostenibile, rappresentino gli elementi cardine del nuovo Pd». A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi. «Un processo che dovrà obbligatoriamente andare oltre l’appuntamento congressuale e che dovrà trovare non solo il pieno coinvolgimento delle donne, degli uomini e soprattutto dei giovani della nostra comunità, ma anche delle migliori energie presenti nella società, comprese quelle che si sono perse negli ultimi anni. Mi sembra la strada giusta da intraprendere verso la rifondazione di una forza autenticamente popolare, progressista ed europeista, in grado ritrovare la propria vocazione e la propria identità originaria che tanto entusiasmo e tanta speranza avevano suscitato al momento della nascita del Pd».
«Ho particolarmente apprezzato – aggiunge Mangialardi – anche il percorso avviato da Matteo Ricci e culminato con il suo appoggio alla candidatura di Bonaccini. Un percorso limpido e responsabile, basato su contenuti originali e capaci di interpretare correttamente sia la fase di difficoltà che sta vivendo il nostro partito che l’intero Paese. D’altra parte, credo che in questo momento il Partito Democratico debba evitare di cercare scorciatoie, dimostrandosi coraggioso nel ripensare la propria identità, nel fare autocritica sugli errori commessi e nel riconnettersi con le istanze del suo popolo per farsi carico di quei bisogni a cui questa destra sovranista, xenofoba e punto di riferimento degli evasori fiscali non sa e non vuole dare risposte. Per farlo è necessario un partito davvero aperto, plurale, svincolato dalle logiche di corrente e dalla volontà di perseguire la ricerca del potere a discapito delle idee. Sono sicuro che con Bonaccini questa prospettiva possa diventare realtà».