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Manifesti listati a lutto per la sconfitta di Giovanni Balducci

Fabriano si dissocia e condanna fermamente il gesto. Tace il candidato della coalizione Insieme per Fabriano, ma lascia filtrare la ferma volontà di tutelarsi a titolo personale e non come politico

Il manifesto listato a lutto

FABRIANO – Un manifesto funebre per commemorare la sconfitta del candidato della coalizione Insieme per Fabriano, Giovanni Balducci. La città si dissocia e condanna fermamente il gesto che non è assolutamente riconducibile a un “burlone” come erroneamente si è tentato, sbagliando, di far passare nei primi minuti della mattinata odierna, 29 giugno, quando cioè i manifesti listati a lutto sono stati notati.
Balducci annuncia che agirà quasi certamente a titolo personale e non politico per tutelare la propria famiglia.

Definirlo di cattivo gusto è un eufemismo. Derubricarlo come l’azione di un fantomatico “burlone” è forse ancora peggio. Ma del resto, non è da tutti comprendere il vero significato di ciò che accade. A testimonianza di ciò, l’unanime condanna del gesto e la piena solidarietà espressa a Giovanni Balducci da tutta la città, esponenti politici compresi.

«Il giorno 25 giugno 2017 dopo venti anni di lunga agonia stroncato da un attacco di sfiducia devastante e sotto i cingoli del carro armato “5 Stelle” politicamente è venuto a mancare Giovanni Balducci (asfaltato candidato sindaco Pd). Ne da il lieto annuncio una grandissima parte della cittadinanza tra botti di champagne e il rincuorarsi per lo scampato pericolo, rendiamo grazie alla sua memoria. Prosit», questo il testo con in aggiunta il simbolo del Partito Democratico e una croce.

Il primo a dissociarsi da questo manifesto listato a lutto è stato il neo eletto sindaco, Gabriele Santarelli. «Ci hanno segnalato che sono stati affissi dei manifesti di cattivo gusto, riguardo l’esito delle elezioni, dai quali ci dissociamo», le parole del primo cittadino pubblicate su Facebook. «I manifesti funebri che irridono la sconfitta di Giovanni Balducci al ballottaggio apparsi stamane in giro per Fabriano sono di macabro e cattivo gusto e per niente divertenti: lo scherzo può sempre starci, ma stavolta chi ha perso del tempo per fare una cosa simile ha esagerato. Ci dissociamo nettamente: come M5S abbiamo avuto una visione del futuro della città opposta da quella di Balducci e del PD in questa campagna elettorale, ma ciò non toglie che sono stati avversari leali e rispettabili. A loro va dunque la nostra piena solidarietà», ha rincarato l’onorevole pentastellata, Patrizia Terzoni.

«Condanniamo il gesto a nome della Lega e dell’intera coalizione che ha sostenuto Vincenzo Scattolini. Certo, oltre a quelle poche righe su Facebook, ci saremmo attesi un segno più forte dal neo sindaco», dichiara Danilo Silvi.

Andrea Giombi, per Fabriano Progressista, gli unici che hanno utilizzato dell’ironia in queste elezioni, si dissocia e con lui tantissimi esponenti di questa forza.
Insomma, almeno il 90 per cento dei commenti sono di condanna. E i diretti interessati?

A parlare ufficialmente è il segretario del Pd, Michele Crocetti. «Nel corso della campagna elettorale abbiamo portato avanti con convinzione e a testa alta la nostra proposta per la città. Senza mai scivolare in attacchi personali o di basso profilo. Vorrei poter dire lo stesso di tutti i nostri avversari ma purtroppo non posso. Questa mattina è stata affissa la seguente stampa in città. Non è il primo episodio e a questo punto temo non sarà l’ultimo. Mi auguro una condanna forte da parte di tutta la politica cittadina nei confronti di questo atto, che trascende ogni divergenza politica e che attacca con infame bassezza una brava persona ed un’intera comunità. Noi continueremo a portare avanti il nostro lavoro, non permetteremo a niente e a nessuno di intimorirci o di piegare il nostro spirito».

Tace Giovanni Balducci, ma lascia filtrare la ferma volontà di tutelarsi a titolo personale e non come politico.
In tal senso, un errore dai responsabili di questo deprecabile gesto potrebbe esserci stato. Uno dei manifesti listati a lutto, infatti, è stato affisso in centro storico, nelle vicinanze di due attività che hanno dei sistemi di videosorveglianza esterna. Dunque, potrebbero essere stati immortalati.

Un suggerimento: “il” o “i” responsabili potrebbero, con un estremo atto di orgoglio, uscire allo scoperto e spiegare i motivi di un gesto che oltre a danneggiare Balducci, ha sporcato di riflesso la netta affermazione dei pentastellati.