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Aeroporto e Aerdorica, Acquaroli: «Le Marche devono uscire dall’isolamento»

L'infrastruttura e l'inchiesta sulla società partecipata sono stati al centro dell'incontro che si è tenuto ad Ancona nella sede di Fratelli d'Italia

Da sinistra Leonardi, Acquaroli, Sandroni e Ciccioli

ANCONA – L’aeroporto di Falconara con le sue criticità e potenzialità è stato al centro dell’incontro promosso da Fratelli d’Italia che si è tenuto questa mattina ad Ancona, nella sede del partito. «L’Aeroporto è una infrastruttura fondamentale per le Marche, per rilanciare l’economia, il turismo e per far uscire la regione dall’isolamento che ci condanna ad essere marginali», ha dichiarato il parlamentare marchigiano Francesco Acquaroli, candidato alla presidenza della Regione Marche per il centrodestra.

Un isolamento, quello delle Marche, che secondo Acquaroli deriva dal mancato collegamento fra le varie infrastrutture della regione: una autostrada con «strozzature» tra Porto Sant’Elpidio e San Benedetto del Tronto, «continuamente paralizzata da lavori straordinari e dall’assenza della terza corsia». Poi il porto di Ancona che, come ha evidenziato, nonostante sia il primo dell’Adriatico, «non ha ancora un’uscita idonea al traffico dei 200 mila autoveicoli e del milione e 200 mila passeggeri in transito ogni anno». Per non parlare poi della linea ferroviaria Ancona-Roma e dell’accesso all’alta velocità nord-sud «assolutamente inadeguate».

Insomma, tante le criticità secondo Acquaroli, per il quale è necessario e improrogabile per l’economia del territorio «potenziare in tutti i modi l’accesso alla regione per renderla competitiva».

Una posizione condivisa anche dal coordinatore regionale del partito Carlo Ciccioli che, parlando dell’Aeroporto, ha ribadito le criticità in ballo: gli esuberi di personale dovuti alle «frequenti assunzioni», «lo scandalo giudiziario» e i contributi elargiti dalla Regione per tenere in piedi «senza successo» l’infrastruttura. «Il bacino di utenza delle Marche, di 1 milione e mezzo di abitanti, non è sufficiente per tenere in piedi la struttura -prosegue -; occorreva potenziare l’attrazione di traffico proveniente da altre regioni, da altri aeroporti italiani attraverso lo sviluppo delle linee nazionali interne e la connessione con aree dell’Europa dell’Est, in particolare la Russia, e di altri Stati europei minori e poco collegati».

Ciccioli ha puntato il dito sui contributi a fondo perduto concessi negli «ultimi dieci anni» all’Aerdorica e sugli «aumenti di capitale e prestiti poi  inesigibili, quasi 60 milioni di euro. Solo al momento della vendita, ben 25 milioni di euro per far fronte ai debiti pregressi, in precedenza altri 10 milioni di euro e così via». Secondo il coordinatore di Fratelli d’Italia l’Aeroporto andava «affidato ai privati» che avevano manifestato interesse per la struttura.

L’ex presidente e segretario del Collegio dei revisori dei Conti della Regione Marche, nominato nel luglio 2013, Stefano Sandroni, ha ricordato di aver segnalato già dal 2014 alla Regione e alla Corte dei Conti, sezione Controllo, le criticità presenti nella gestione Aerdorica, un tasto sul quale si è concentrata successivamente la Procura di Ancona, su indagine della Guardia di Finanza che vede 78 persone indagate tra amministratori, funzionari, consulenti e politici della Regione Marche.

Una situazione che secondo Sandroni poteva essere arginata per tempo, tanto che ha riferito che nel 2014 il collegio dei revisori dei conti ha mosso 16 rilievi al bilancio della società partecipata, fra questi c’era la rivalutazione di 30 milioni compiuta sul bilancio 2013.

La consigliera regionale Elena Leonardi, componente della Commissione d’Inchiesta regionale, ha evidenziato che serviva «un energico cambiamento» che però è mancato, poi ha sottolineato di essere  intervenuta recentemente sulla questione in consiglio regionale con una interrogazione «sulla spesa di oltre 1 milione di consulenze esterne di Aerdorica», ottenendo dalla giunta regionale «risposte del tutto evasive».

Infine, sulla gestione del trasporto e della logistica marchigiana, Fratelli d’Italia ha evidenziato la necessità inderogabile di una svolta politica alla guida della Regione.