ANCONA – Nelle Marche sono 6.146 le domande di Assegno di Inclusione presentate all’Inps alla data del 22 gennaio 2024. A fornire il dato è la direttrice regionale dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Emanuela Zambataro. La nuova misura, varata dall’attuale esecutivo nazionale, ha sostituito, a partire da gennaio di quest’anno il Reddito di Cittadinanza.
L’Inps, ricorda Zambataro «ha anticipato la possibilità di presentare domanda di Assegno di Inclusione al 18 dicembre 2023, un’operazione risultata molto efficace – spiega – perché ha permesso di far affluire nel sistema numerose domande». Al 22 gennaio le domande di Assegno di Inclusione complete, ovvero corredate anche da Patto di Attivazione Digitale (Pad), sono state circa l’89% (5.456).
La decorrenza della prestazione, quindi il pagamento, spiega «avviene dal mese successivo alla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale e non dalla data di presentazione della domanda». Tra i requisiti necessari per accedere all’Assegno di Inclusione, ricorda la direttrice Inps Marche Zambataro, ci sono «un Isee del nucleo familiare non superiore a 9.360 euro e un reddito familiare inferiore a 6mila euro moltiplicato per la scala di equivalenza che varia in base alla composizione del nucleo».
inoltre, deve essere presente nel nucleo familiare almeno una persona in condizione fragilità o di disabilità (media o grave), una persona di età pari o superiore ai 60 anni, un minore o un maggiorenne in condizioni di svantaggio certificato da una pubblica amministrazione in un periodo antecedente a quello della presentazione della domanda (persone in carico ai servizi sociali, persone con disagio psichico, persone con dipendenze patologiche, persone senza tetto, donne vittime di violenza).
Una volta che la domanda, presentata all’Inps, viene accolta, il beneficiario dell’Assegno di Inclusione, riceve l’avviso di ritiro della Card Adi (gestita da Poste Italiane) sulla quale verrà effettuato il pagamento. «Entro 120 giorni – spiega la direttrice regionale dell’Inps – il nucleo viene convocato dai servizi sociali del Comune di residenza per sottoscrivere un Patto di Inclusione Sociale. I componenti del nucleo familiare attivabili a lavoro vengono inviati ai centri per l’impiego per la sottoscrizione del Patto di Servizio. Gli attivabili al lavoro ogni 90 giorni dovranno presentarsi ai servizi sociali per un aggiornamento, pena la decadenza dall’Assegno di Inclusione».
Nelle Marche sono 3.800 i nuclei familiari che hanno percepito il Reddito di Cittadinanza (RdC) insieme all’Assegno Unico. Ora questi nuclei, con l’eliminazione della misura del RdC devono provvedere a ripresentare domanda di Assegno Unico al più tardi entro giugno, per non perdere il pagamento degli arretrati.
L’Assegno di Inclusione ha una durata di 18 mesi al quale possono seguire più rinnovi di 12 messi ciascuno intercalati da un mese di sospensione. «L’importo minimo dell’Assegno di Inclusione – precisa Zambataro – è di 480 euro annui, mentre l’importo massimo al ricorrere di determinate condizioni è di 17mila e 388 euro annui, un importo se pur di poco superiore rispetto alla quota massima prevista per il Reddito di Cittadinanza». L’Inps ha già provveduto a pagare le domande accolte entro il 7 gennaio. A livello nazionale le domande respinte sono circa un 26% rispetto a quelle presentate e il dato delle Marche è in linea con quello nazionale. «L’Istituto – conclude – ha lavorato bene e in tempi rapidi».