Ancona-Osimo

Bio e chilometro zero piacciono ai marchigiani, sempre più usati nei locali

Dalla frutta alla verdura, dalla pasta all'olio, dalle uova al latte, passando per i dolci, ormai una metà dei ristoranti e dei bar marchigiani si è dotata di cibo, bevande e ingredienti biologici

Orto,. verdure (Foto di jf-gabnor da Pixabay)

ANCONA – Il bio? Piace sempre di più ai marchigiani, non solo tra le pareti domestiche, il consumo cresce anche nei bar e ristoranti nei quali si incrementa parallelamente l’offerta. Si spiega così il moltiplicarsi di prodotti bio che campeggiano sulle tavole dei ristoranti e al bancone dei bar.

Dalla frutta alla verdura, dalla pasta all’olio, dalle uova al latte, passando per i dolci, ormai «una metà dei ristoranti e dei bar marchigiani si sono dotati di cibo, bevande o ingredienti biologici» non solo per il pranzo e la cena, ma anche per la colazione e l’aperitivo, dice Andrea Cantori, Cna Ancona.

«Ancora una minoranza, invece, i locali che propongono menù esclusivamente bio – prosegue – probabilmente il costo più elevato di questi prodotti ne frena l’utilizzo, specie in una fase in cui i costi sono fortemente attenzionati sia dai ristoratori che dai consumatori».

L’olio tra i diversi prodotti bio è quello più diffuso nei locali, insieme a frutta, verdura, farine, ma a suscitare il maggior appeal nelle Marche sono soprattutto verdura, frutta, pasta e olio a chilometro zero. Non sono poche le persone che si recano dal contadino vicino a casa per acquistare questi prodotti, molto amati anche dagli chef attenti alle tradizioni locali e al gusto conferito dal prodotto stagionale ai piatti.

«Cerchiamo sempre di acquistare prodotti a chilometro zero – dice Simone Baleani, chef e consigliere nazionale della Federazione Italiana Cuochi – che rispettano la stagionalità. Il bio ha avuto negli ultimi anni una importante diffusione anche perché nelle Marche c’è una grande tradizione in questo senso. Una gran parte dei vini che utilizzo al ristorante sono bio»