ANCONA – Election Day a ottobre. È quanto chiedono all’unisono i capigruppo del Consiglio regionale in una missiva indirizzata al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ai presidenti di Senato e Camera, ai ministri dell’Interno, per gli Affari regionali, per i rapporti con il Parlamento e al presidente della Conferenza Stato – Regioni. A raccogliere le istanze dei consiglieri è stato il presidente dell’Assemblea legislativa, Antonio Mastrovincenzo, che si è fatto carico di farla pervenire ai diversi destinatari. Nel documento i capigruppo consiliari evidenziano la preoccupazione per la situazione che si verrebbe a determinare nell’ipotesi di una elezione estiva, per questo chiedono a Ceriscioli «di dichiararsi apertamente contrario» a consultazioni nel mese di luglio, «in assenza di una chiara e netta attestazione sanitaria da parte dell’Istituto Superiore della Sanità, che certifichi la assoluta sicurezza dello svolgimento di consultazioni elettorali» si legge nella missiva.
Una richiesta emersa durante l’incontro dei capigruppo dopo che nel corso dell’ultima conferenza Stato-Regioni alcuni governatori avevano espresso la volontà di aprire a possibili elezioni a luglio. Nella lettera si fa riferimento alle dichiarazioni rilasciate da Ceriscioli in merito alla sua perplessità sul mancato inserimento nel Decreto legge del 20 aprile di una finestra elettorale nel periodo pre-agosto, «dichiarando di fatto – si legge – di essere favorevole a un Decreto legge che preveda, anche la possibilità di una finestra elettorale a luglio e non manifestando di fatto la sua contrarietà a una consultazione elettorale proprio in questo mese».
«Concordo totalmente rispetto alla linea emersa nella conferenza dei capigruppo – commenta il presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo -, una linea che trovo assolutamente condivisibile. Non sappiamo ancora come evolveranno i contagi e non si può pensare ad andare alle urne a luglio. Le elezioni rischierebbero di svolgersi in condizioni limitative ostacolando il corretto svolgimento della campagna elettorale».
Ma Mastrovincenzo mette sul piatto della bilancia anche la situazione degli anziani che sarebbero costretti nell’ipotesi del voto a luglio ad andare alle urne in un mese torrido con il rischio di avere ripercussioni sulla loro salute. Poi la questione che si aprirebbe un mese di ordinaria amministrazione che non consentirebbe di elaborare proposte volte al rilancio dell’economia colpita dal Covid-19.
«C’è un decreto firmato dal presidente della Repubblica che dice che i consigli regionali sono in carica fino alla fine di agosto e quindi prevede elezioni in autunno – osserva il consigliere regionale di Articolo Uno Gianluca Busilacchi -. Rispetto a questa scelta fatta dal Governo e firmata dal presidente della Repubblica alcuni presidenti regionali in modo poco spiegabile hanno chiesto di anticipare a luglio, ma non riesco a capire su quale previsione si possa chiedere oggi ai cittadini di mantenere una serie di misure e di comportamenti estremamente limitativi delle libertà personali e al contempo di organizzare comizi elettorali». Secondo Busilacchi infatti nell’ipotesi di urne a luglio la campagna elettorale dovrebbe iniziare già a giugno e i partiti dovrebbero riunirsi di qui a poco per fare le liste, «una cosa fuori dal mondo, anche perché bisognerebbe poi essere capaci di spiegare ai cittadini perché loro non possono assumere alcuni comportamenti e invee i partiti possono farlo, magari per un calcolo elettorale. Ritengo giusta questa lettera firmata responsabilmente da tutti i capigruppo e credo sia necessario un atto formale del Consiglio regionale».
Contrario ad andare alle urne a luglio anche il capogruppo della Lega Sandro Zaffiri: «L’ipotesi di luglio non va bene, si deve votare in autunno – spiega -. Non è pensabile a giugno fare la campagna elettorale, siamo in piena crisi e non è una strada percorribile. Se poi in autunno le elezioni andranno ulteriormente spostate si vedrà, purché vengano svolte nella massima sicurezza come anche la campagna elettorale che va fatta con il sistema tradizionale, cioè andando in mezzo alla gente, facendo riunioni». Zaffiri si dice contrario alle modalità svolte in via telematica e va all’affondo contro le sedute consiliari svolte in videoconferenza.
«Siamo stati tutti compatti nel ritenere antidemocratico il voto a luglio – commenta la consigliera di Forza Italia Jessica Marcozzi – dobbiamo dare a tutti la possibilità di esprimere il voto, come si fa a pensare alle elezini e alla campagna elettorale quando ancora è tutto chiuso? Le persone rimarrebbero esterrefatte da una iniziativa del genere».
Un’iniziativa vista favorevolmente anche dal candidato di centrodestra e deputato marchigiano di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli che ritiene impensabile andare alle urne in estate. «Prima di pensare al voto bisogna arrivare ad una condizione di normalità e di sicurezza minime. È impensabile affrontare una campagna elettorale in queste condizioni, con tutte le limitazioni alle quali sono soggetti i cittadini. Per poter svolgere le elezioni deve prima essere stata ripristinata la libertà dei movimenti che possa consentire un confronto pubblico con i cittadini, perché fare campagna elettorale significa andare in mezzo alla gente, ascoltare e raccoglierne le istanze». Acquaroli però non si sbilancia su quale potrebbe essere il periodo utile in cui votare, perché osserva «occorrerà vedere quello che potrà essere l’andamento del contagio».
Concorde anche il civico Sauro Longhi: «La proposta del presidente Mastrovincenzo, condivisa da tutte le forze politiche, risponde a due requisiti fondamentali da me pienamente condivisi: evitare di creare inutili occasioni di contagio e garantire a tutti un diritto democratico sancito dalla nostra costituzione di libere elezioni senza costrizioni».
Secondo l’ex rettore dell’Unibersità Politecnica delle Marche infatti «le elezioni che qualcuno vorrebbe proporre a luglio con liste bloccate potrebbero innescare nuovi focolai di contagio. Ricordiamoci che l’epidemia in Italia si è maggiormente diffusa in quelle città, in quei territori, che ad inizio d’anno hanno ospitato eventi sportivi molto partecipati. Gli eventi che precedono le elezioni sono tanti e anche questi molto partecipati a partire dalla raccolta firme per le liste. Inoltre, ogni elezione deve essere sempre preceduta da una campagna elettorale libera e aperta, dove democraticamente tutti possono presentare i programmi e le donne e gli uomini della propria squadra. Tante saranno le persone da incontrare. Come più volte ribadito, non siamo pronti per garantire questo diritto costituzionale solo con gli attuali mezzi di comunicazione digitale, non sono ancora accessibili a tutti ne sicuri per garantire parità di espressione democratica, lo abbiamo visto nelle recenti elezioni politiche in alcuni Paesi compreso il nostro. Inoltre – conclude – , il Governo ha posto le condizioni per poter votare in autunno, estendendo il mandato dell’attuale Giunta fino al 30 agosto. Perché votare prima, quando ci sono ancora probabilità di contagio e non abbiamo, per prudenza, riaperto tutte le attività economiche e sociali?».
«Credo che la data vada decisa tutti insieme, comprese le forze politiche che non hanno attualmente rappresentanza in Consiglio regionale – osserva Mattia Morbidoni, coordinatore regionale di +Europa – . Così come andrà fatta tutti insieme una riflessione per tenere insieme due esigenze fondamentali: il diritto dei cittadini di scegliere i propri rappresentanti ed il diritto di tutelare la salute di tutti. Servono perciò delle norme chiare per svolgere in sicurezza la campagna elettorale, non limitandoci a sperare che ad Ottobre il virus sarà scomparso e non sarà più un problema. Anche perché questo sarà assolutamente vero solo quando esisterà un vaccino.
Interroghiamoci perciò anche su questo. Mi auguro che vengano ascoltati i rappresentanti di tutte le forze politiche prima di procedere con i passaggi formali».