OSIMO – La Regione ha reso ufficiali i risultati della raccolta differenziata di tutti i comuni marchigiani. E Osimo svetta tra quelli sopra i 25mila abitanti con il miglior risultato raggiunto l’anno scorso, l’unico sopra il 75%. A certificarlo è l’Agenzia regionale per la Protezione ambientale delle Marche, dunque un organo terzo e istituzionale, che conteggia il dato dei rifiuti differenziati e indifferenziati e il procapite prodotto dai cittadini di ogni comune. Astea può festeggiare due ottimi risultati nelle città dove svolge il servizio di porta a porta, Osimo e Numana.
Ad Osimo dunque si è raggiunto il 75,58% di differenziata, record storico per la città e miglior risultato tra i grandi comuni, piazzandosi prima davanti a Macerata (74,96%) e Civitanova Marche (73,90). Una escalation importante se si pensa che appena 10 anni fa il dato era del 39%, salito nel 2014 al 67,21.
A rimarcare il successo è l’amministratore delegato di Astea, Fabio Marchetti: «Se siamo primi tra i grandi Comuni delle Marche è merito dei dipendenti Astea, della organizzazione del servizio di raccolta e della collaborazione della gente. Sono gli osimani che hanno raggiunto questo traguardo, Astea fa il suo dovere al meglio. Oltretutto questo 75% è arrivato mentre la tariffa rifiuti negli ultimi due anni è scesa del 6%, a dimostrazione di lungimiranza».
Sul perché Osimo abbia 5-6 punti percentuali in più rispetto a città simili come Jesi o Fermo, Marchetti ritiene che sia «grazie al lavoro di comunicazione e sensibilizzazione verso la cittadinanza che va avanti da anni; è stata fatta educazione ecologica e gli osimani hanno risposto bene, vogliono una città pulita, un obiettivo concretizzato da Astea».
«Merito di ciò è il metodo di raccolta porta a porta spinto, che da tre anni riguarda anche vetro e umido organico. Importanti poi le campagne di sensibilizzazione verso la cittadinanza, come il concorso Tappa e vinci rivolto agli asili, le iniziative con il Wwf assieme alle scolaresche e una spiccata sensibilità ecologica mostrata negli anni dagli osimani. Proprio per questo hanno ottenuto successo impianti come il Centro del Riuso, le casette dell’acqua, le compostiere distribuite gratuitamente e i due eco compattatori, che hanno permesso di ridurre i rifiuti, specialmente in plastica», spiega Astea.
Qualche numero – Osimo con i suoi 35.071 abitanti nel 2018 ha prodotto 19.055.180 chili di rifiuti, di cui 14,36 tonnellate di differenziata e 4,68 tonnellate di indifferenziata, con una produzione pro capite quindi di 543 chili di rifiuti a cittadino.
Dati differenti, ma comunque positivi quelli raggiunti a Numana, dove la differenziata nel 2018 ha toccato il 71,82% per un totale di 6,2 tonnellate di rifiuti prodotti, di cui 4,45 differenziati e 1,75 indifferenziati. Qui il dato procapite è molto più alto rispetto ad Osimo: i 3.763 numanesi hanno prodotto 1.651 chili di rifiuti a testa, ma a pesare in realtà è la presenza massiccia dei turisti nella stagione estiva. «Non risultano residenti e dunque non entrano nel conteggio pro capite, ma producono comunque una mole considerevole di rifiuti, mostrando al contempo loro stessi una sensibilità spiccata verso la differenziata. In una città che si moltiplica in estate non è semplice mantenere una percentuale sopra il 71%» evidenzia il direttore generale di Astea Massimiliano Riderelli Belli.