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Fumata nera per la terza corsia in A14, Baldelli: «Chiediamo la modifica del piano industriale di Aspi»

Giunta in pressing sul Ministero dopo la notizia che nel piano industriale di Autostrade per l'Italia non è prevista la terza corsia in A14 dalle Marche fino alla Puglia per il prossimo quinquennio

autostrada A14

ANCONA – «Chiediamo al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di intervenire al più presto per chiedere la modifica del nuovo piano industriale di Autostrade per l’Italia valido per il prossimo quinquennio». L’assessore regionale alle Infrastrutture Francesco Baldelli annuncia l’intervento della Regione Marche dopo aver appreso che il piano non contempla la realizzazione della terza corsia sul tratto dell’A14 che dalle Marche arriva fino in Puglia.

Una notizia che arriva come una doccia fredda per le Marche che scontano tempi di percorrenza più elevati nel tratto che va da Porto Sant’Elpidio al sud della regione. Una porzione di autostrada che sembra non trovare pace, dopo i mesi di disagi e traffico intenso dello scorso periodo estivo a seguito del sequestro dei Viadotti da parte della Procura di Avellino.

«Il Corridoio Adriatico è fondamentale per porre rimedio al ritardo infrastrutturale autostradale nel sud delle Marche. Con questa decisione, Aspi (Autostrade per l’Italia, ndr) sembra voler rinviare un intervento che, invece, si configura prioritario per la fascia Adriatica».

L’assessore alle Infrastrutture aggiunge: «Chiediamo al governo e al ministero di intervenire e respingere questo rinvio nella previsione e realizzazione dell’opera. Un intervento fondamentale che rientra nel disegno strategico già sottoscritto dalla Regione Marche con Abruzzo, Molise e Puglia». L’intesa per lo sviluppo del Corridoio Adriatico è stata infatti siglata il 24 ottobre 2020.

Francesco Baldelli

Le Marche confidavano nella terza corsia, una speranza che per ora sembra dover restare sulla carta e che penalizza la regione sia dal punto di vista turistico che economico più in generale. «Sicuramente questa decisione danneggia le Marche anche nei rapporti economici con il sud Italia» spiega Baldelli, nel sottolineare che questo rinvio «va ad aggiungersi ad altri ritardi, come quello che ha penalizzato per troppo tempo l’accessibilità al porto di Ancona. Mettendo insieme questi gap – prosegue Baldelli – in un momento economicamente così delicato, l’economia marchigiana rischia di essere penalizzata da scelte incomprensibili. Una economia già provata da sisma e pandemia».

L’assessore comunica che la Regione «sta già avviando un confronto con il ministero» per sollecitare un intervento, «lo stesso governatore Francesco Acquaroli si è immediatamente attivato affinché Autostrade cambi questo piano. In tal senso, ci sono già una corrispondenza e contatti in corso».

In ballo con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti c’è anche la questione della guida dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale. Anche su questo fronte, a domanda specifica, Baldelli annuncia il pressing della Giunta: «Pensiamo debba essere adottata una decisione basata sui numeri e sulle potenzialità inespresse del nostro porto che deve trovare lo sviluppo che merita».