Pesaro

«Nelle Marche guardie mediche a rischio per colpa della Regione». L’allarme della consigliera Vitri

Dopo la soppressione o i tagli avvenuti nelle postazioni di Vallefoglia e Gabicce-Gradara, Cagli, Mondavio, Fano, Mondolfo, Pesaro e Sant’Angelo in Vado, ben presto altri ambulatori potrebbero rimanere vuoti

La sede della guardia medica turistica sul lungomare Mameli (via della Darsena) di Senigallia
La sede della guardia medica turistica sul lungomare Mameli (via della Darsena) di Senigallia

FANO – Le guardie mediche sempre più a rischio. Il prezioso servizio apportato dai medici di continuità assistenziale potrebbe ulteriormente ridursi nei prossimi mesi se la Regione non tramuta in atti le intenzioni più volte dichiarate.

Dopo la soppressione avvenuta mesi fa delle postazioni di Vallefoglia e Gabicce-Gradara per poi proseguire a Cagli (turni ridotti), Mondavio, Fano (attiva solo il fine settimana), Mondolfo, Pesaro (attiva solo i prefestivi e festivi) e Sant’Angelo in Vado, ben presto altri ambulatori potrebbero rimanere vuoti.

A lanciare l’allarme è la Consigliera regionale Micaela Vitri: «Le guardie mediche ancora bistrattate e maltrattate dalla Regione Marche. Oggi (Ndr: 28 giugno 2022) l’Assessore alla Sanità Saltamartini mi ha garantito che finalmente nel mese di luglio sarà erogato il contributo dell’accordo integrativo regionale in busta paga. Tuttavia occorre rilevare che, esattamente quindici mesi dopo la prima richiesta di siglare l’accordo integrativo regionale, i nostri medici di continuità assistenziale non hanno ancora avuto ciò che spetta loro, come diversamente in altre regioni. La situazione resta preoccupante per il rischio di dimissioni e la conseguente riduzione dei turni» .

«Nonostante i miei appelli, le interrogazioni e i suggerimenti come l’eliminazione delle incompatibilità e il rinnovo dell’accordo integrativo regionale –prosegue la Vitri – la Giunta Acquaroli ha per molto tempo ignorato la problematica per poi firmare, ad aprile, l’accordo che prevede un aumento fino a 40 euro lordi l’ora».

«Apprendere che a tutt’oggi – afferma Vitri – non è stato ancora corrisposto un euro ai medici di continuità assistenziale preoccupa e indigna, perché rappresenta l’indifferenza e l’incapacità di una Giunta regionale che non mantiene quello che promette. Inoltre la situazione genera sconcerto e sfiducia perché molti medici, per sopperire alle carenze di personale, hanno lavorato il doppio in questi mesi senza vedersi riconosciuto l’impegno professionale. Forte è lo smarrimento dei cittadini e delle cittadine della provincia di Pesaro e Urbino – conclude Vitri – perché la situazione è grave e il servizio chiuso o ridotto. Tutto questo, aumentato della complessità del periodo estivo, rischia di peggiorare ancora per l’inadempienza della Giunta Acquaroli. Al Presidente chiedo di fare gli interessi dei cittadini e lavorare per la comunità mantenendo quanto promesso»