L’Epifania porta pioggia, un abbassamento delle temperature e l’attesa neve nelle montagne delle Marche, sopra i 1.000 metri. Il freddo più intenso dovrebbe invece farsi sentire a partire dalla prossima settimana, ma il condizionale è d’obbligo in questi casi. Intanto quello che è certo è che i marchigiani dovranno munirsi di ombrello e potranno finalmente tirare fuori dai cassetti sciarpe, guanti e cappelli.
Le prime piogge, spiega il meteorologo dell’Università Politecnica delle Marche Giorgio Passerini, potranno arrivare già da questa sera (venerdì 5 gennaio) e poi dalla prossima settimana la colonnina di mercurio potrebbe scendere anche di 7-8 gradi rispetto ai valori attuali, riportando le temperature a valori più tipici del periodo invernale.
Il Natale si è caratterizzato per l’assenza di piogge e per il caldo anomalo tanto che «la natura ha risentito dei valori delle temperature rimaste elevate e risalite: in alcuni campi i limoni sono già in fiore, mentre in alcuni giardini stanno spuntando i mughetti, fiori tipici del mese di maggio. Alcune piante, in pratica, hanno iniziato il ciclo primaverile» evidenzia il professor Passerini, docente di Fisica Tecnica Ambientale dell’Univpm.
«Secondo alcuni modelli previsionali a partire dalla metà della prossima settimana – aggiunge – potrebbe arrivare una incursione di aria gelida proveniente dalla Scandinavia e dall’Ucraina che se riuscisse ad entrare in Italia potrebbe portare neve a quote basso collinari». Gli accumuli potrebbero raggiungere i 30-40 centimetri sull’Appennino marchigiano.
Secondo il meteorologo il freddo potrebbe durare fino al 20 gennaio e far dire finalmente addio a un inverno che finora è stato caldo in maniera anomala, per il vento di Foehn, caldo e siccitoso.