ANCONA – Dopo la stretta sulla scuola con l’ordinanza siglata ieri sera dal governatore Francesco Acquaroli, che ha imposto la didattica a distanza al 100% nelle università, potrebbero arrivare presto misure restrittive sullo sport per frenare la curva del contagio in continua salita nelle Marche.
Ad annunciarlo è Giorgia Latini, assessore regionale con delega a Istruzione, Cultura e Sport. Tra le misure «al vaglio», tiene a precisare Latini, c’è quella di «sospendere gli allenamenti che ad oggi continuano ad essere svolti, oppure continuarli, evitando che si utilizzino gli spogliatoi, luogo di potenziale contagio».
Ma, come sottolinea, «serve un ulteriore confronto con tutte quante le associazioni sportive e con il Coni, con il quale è già iniziato un dialogo in tal senso». L’assessore anticipa che proprio nella giornata di domani ci sarà «un incontro importante con tutte le associazioni sportive del territorio e con il presidente del Coni Marche, utile per definire insieme le eventuali misure».
La giunta regionale, spiega Giorgia Latini, sta lavorando in chiave preventiva: «Bisogna avere la massima attenzione in questo momento, così da scongiurare delle limitazioni ulteriori e far sì che non ci siano dei lockdown come quelli che abbiamo subito a marzo». Per questo ieri è arrivata la stretta sulla scuola e sul trasporto pubblico con la definizione della soglia massima di capienza a bordo dei mezzi al 50%.
«Il diritto all’istruzione deve sempre essere garantito con la didattica in presenza, ma in queste situazioni, con i casi Covid che stanno salendo, dobbiamo garantire in primis il diritto alla salute» spiega, motivando l’ordinanza siglata ieri sera.
L’assessore Latini ha spiegato che «la speranza» è quella «di poter riaprire in sicurezza e ricominciare la didattica in presenza» anche se «bisogna fare tutto quello che è in nostro potere per limitare il più possibile la crescita dei casi» e allo stesso tempo «tutelare soprattutto le persone che devono essere curate all’interno degli ospedali, facendo in modo che la situazione non sfugga di mano».
L’assessore afferma «dobbiamo essere consapevoli che gli assembramenti tra ragazzi ci sono, è ovvio, il contatto umano è naturale e non possiamo colpevolizzarli», per questo la linea da seguire, oltre alla didattica a distanza per gli studenti delle superiori e delle università, è anche quella che deve tendere «in questo periodo triste per la storia del nostro Paese», al potenziamento delle cure sanitarie a livello domiciliare, «perché dobbiamo essere in grado di curare il virus dentro le abitazioni dei marchigiani, così da alleggerire gli ospedali e garantire cure sempre più mirate a livello domiciliare».