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Marche, il presidente Acquaroli: «Coalizione in salute, il voto è il risultato delle tante riforme»

«Ho visto un grande risultato personale di Ricci, ma il Pd non ha sfondato. Il nostro obiettivo non sarà vincere ma cambiare la regione»

Francesco Acquaroli nella sede di Fratelli d'Italia ad Ancona

ANCONA – Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, interviene nella sede di corso Mazzini di Fratelli d’Italia dopo le Europee e le Amministrative di molti comuni a commentare il voto dei marchigiani. Infrastrutture, sanità, discontinuità rispetto al passato, risposte concrete ai marchigiani e anche un commento al successo elettorale di Matteo Ricci, suo possibile avversario alle prossime elezioni regionali. Partendo, naturalmente, dal suo commento al voto: «Questo è il risultato del lavoro che stiamo facendo quotidianamente a tutti i livelli, sul territorio, nelle istituzioni, per cercare di raccontare quella storia nuova che avevamo annunciato nelle Regionali del 2020 – ha attaccato così Francesco Acquaroli –. Era un banco di prova importante, perché non ci possiamo nascondere, e non lo abbiamo mai fatto, le Europee, a quindici mesi dalle elezioni Regionali, e le Amministrative in tantissimi comuni, erano fondamentali per capire quello che era l’andamento. I cittadini hanno dato una risposta inequivocabile. Alle Europee la coalizione di centrodestra ha ottenuto un risultato che conferma quello del 2020 alle Regionali che migliora di molto il risultato alle elezioni politiche».

Più che soddisfatto dell’esito dei seggi, il presidente: «È una coalizione in salute che raccoglie il risultato delle tante riforme che stiamo mettendo in campo e le tante risposte che stiamo cercando di dare alle varie criticità. Penso alla ricostruzione post sisma, alla risposta al dramma dell’alluvione, alle infrastrutture. Ma anche le riforme a livello sanitario che stanno prendendo corpo e si stanno trasformando in risposte. Certamente siamo in attesa degli atti aziendali, era un pregiudizio il voler giudicare una riforma prima degli atti aziendali, questo lo abbiamo raccontato in questa campagna elettorale così come stiamo cercando di costruire una visione della nostra regione che possa valorizzare quella che è la sua grande vocazione manifatturiera, artigianale, culturale, agricola. Anche queste risposte sono importanti di fronte a una crisi di identità di un territorio frammentato e molto campanilista. Una regione al plurale che ha bisogno di un obiettivo unico e di una visione unica». 

Francesco Acquaroli ha parlato anche dei risultati del Pd e delle prossime elezioni Regionali: «Non guardo mai gli avversari, è giusto che facciano il proprio e che cerchino di costruire un’alternativa al governo come abbiamo fatto noi per tanti anni. Ho visto un grande risultato personale del sindaco Ricci, però il Pd non ha sfondato, la verità è questa. Anzi, la coalizione del centrodestra ha tenuto molto bene». Quanto al suo prossimo avversario Acquaroli ha concluso: «Lo sceglierà la coalizione di centrosinistra, noi siamo concentrati per continuare a dare quelle risposte che per troppi anni sono mancate. Sulle infrastrutture abbiamo da colmare un gap che risale a oltre trent’anni fa. Negli anni Novanta la nostra regione, insieme alle altre del centro Italia, era una di quelle con delle problematiche. Le altre hanno fatto passi avanti, noi escluso la quadrilatero e la terza corsia, riconducibile a un momento particolare, siamo rimasti al palo. Siamo regione in transizione, e questo significa regione che non cresce, anzi, che decresce, e questo è un fattore negativo dovuto a tante variabili, come quella di aver perso una banca. E mentre noi perdevamo una banca, nel resto d’Italia succedevano altre cose».

Acquaroli pone una serie di quesiti per spiegare il suo punto di vista e l’attuale politica del centrodestra: «Sulle infrastrutture: perché in 35 anni non sono arrivate le risposte che ora stanno arrivando? E ancora: sulla capacità di dare risposte forti a quelle che erano le debolezze del nostro territorio, perché davanti a drammi importanti non si è data mai una risposta e ora quelle risposte stanno arrivando? Sono domande che abbiamo posto ai marchigiani. Non ci interessa chi sarà il candidato del centrosinistra per il ruolo di presidente alle prossime Regionali. Ci interessa spiegare il nostro obiettivo, che non è vincere le elezioni, ma che è cambiare la regione, questa la differenza sostanziale. In tre anni e mezzo di governo abbiamo gettato le basi, in un anno e mezzo di governo nazionale c’è stata una discontinuità rispetto alla forza e alla capacità di dare risposte mai arrivate in precedenza. Vogliamo continuare. Poi tra un anno e mezzo i marchigiani diranno se vogliono tornare al passato o continuare a scrivere con noi una nuova storia».