ANCONA – Le Marche si apprestano a chiedere lo stato di emergenza. Lo annuncia l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi. Il forte caldo che sta proseguendo da diverse settimane, unito all’assenza di precipitazioni, ha causato anche nelle Marche una situazione di siccità, maggiormente critica nel Pesarese.
«Abbiamo già preparato la documentazione per presentare la richiesta di stato di emergenza – dice Aguzzi -; martedì prossimo 2 agosto, nella riunione del comitato di emergenza faremo il punto e poi se la situazione non sarà cambiata procederemo». Intanto l’assessore fa sapere che da oggi è stato aperto il pozzo Burano e che sono state messe a disposizione dei piccoli comuni dei Sibillini delle autobotti per trasportare acqua agli allevamenti di bestiame.
Una settimana fa era stato aperto il pozzo Sant’Anna per una portata di 150 litri al secondo ed era stato ridotto di 200 litri al secondo il rilascio dell’acqua dagli invasi a supporto del fiume Metauro. L’assessore nei giorni scorsi aveva puntualizzato che avrebbe atteso per chiedere lo stato di emergenza che ci fossero tutti i presupposti per avanzare la richiesta di stato di emergenza e in particolare l’aveva legata all’apertura del pozzo di Burano e alla richiesta di invio di autobotti a supporto degli allevamenti di bestiame, condizioni che si sono entrambe verificate.
«Abbiamo notato – prosegue Aguzzi – che con quei 150 litri al secondo del pozzo di Sant’Anna si è contenuto l’abbassamento del livello dell’acqua (del Metauro, ndr), ma l’abbassamento pur se contenuto è comunque continuato e, dato che gli invasi sono arrivati al 20% della loro potenzialità, non possiamo permetterci di farli abbassare ulteriormente».
Aguzzi fa notare che il fiume Metauro «è quasi a secco» e insieme all’abbassamento dell’acqua negli invasi in pochi giorni Fano e Pesaro rischierebbero di non avere acqua idropotabile, per questo ha proceduto all’apertura del pozzo Burano, per una portata di 200 litri al secondo.