ANCONA – «Se si può andare all’estero facendo il tampone non si comprende perché non ci si possa muovere in Italia alle stesse regole». Nardo Filippetti, imprenditore pesarese già patron di Eden Viaggi e attuale presidente di Lindbergh Hotels. Interviene sulla polemica suscitata dalla possibilità di viaggiare per turismo all’estero, mentre in occasione delle festività pasquali l’Italia sarà completamente “colorata” di rosso.
Le restrizioni previste nella fascia di rischio molto elevata (zona rossa) lasciano la possibilità a bar e ristoranti di lavorare solo con asporto e consegna a domicilio, mentre gli albergatori continuano ad essere penalizzati dal blocco degli spostamenti fra regioni, che non consentono di avere turismo interno al Paese.
Una situazione che ha suscitato forti polemiche spingendo le categorie a protestare e a fare pressing sul governo, che ha deciso proprio in queste ore di disporre il tampone obbligatorio per arrivi e rientri dai Paesi dell’Unione Europea. In pratica chi vola all’estero (Paesi Ue) dovrà sottoporsi al tampone in partenza e a una quarantena di 5 giorni, poi ad ulteriore tampone alla fine dei 5 giorni. Regole a cui dovrà sottostare sia chi entra in Italia da un Paese straniero sia chi è uscito dall’Italia per una vacanza e debba farvi rientro.
Una misura che gli albergatori chiedono venga applicata anche agli hotels, per dare una boccata di ossigeno ad un settore flagellato da chiusure e blocchi imposti per limitare la circolazione del virus. «È ora di riaprire le strutture alberghiere, sempre che ci sia la sicurezza di un luogo sano – afferma Filippetti – e con tutti i protocolli che sono stati imposti per la ricettività».
Il punto non è chiudere alla possibilità di viaggiare all’estero, ma di «riaprire» le strutture alberghiere italiane che hanno già i protocolli necessari a rendere gli hotels covid-free e con la sicurezza offerta dai tamponi, come avviene per il turismo che si muove verso i Paesi stranieri. «Servono regole uguali per l’Italia e per l’estero» conclude, facendo notare che «le Marche sono doppiamente penalizzate dal divieto di spostamento tra comuni legato alla zona rossa».