ANCONA – Vaccini antinfluenzali introvabili nelle farmacie delle Marche dove «non è arrivata neanche una dose». Ad evidenziare la situazione sono le associazioni del settore, Federfarma e Assofarm. Se l’anno scorso le farmacie delle Marche ricevevano all’incirca 20-25 mila dosi, quest’anno i vaccini non sono arrivati proprio. «Quando siamo andati a comprare i vaccini abbiamo scoperto che erano stati tutti opzionati dalle Regioni – spiega Andrea Avitabile, presidente Federfarma -, allora in sede di Conferenza Stato-Regioni abbiamo stretto un’intesa con le Regioni che si impegnavano a ristorare almeno l’1,5% delle dosi in loro possesso alle 19 mila farmacie italiane che solitamente ricevevano quasi 1 milione di vaccini antinfluenzali».
Alle Marche dovrebbero spettare come ristoro 6 mila dosi, ma con la richiesta che ha subito una impennata mondiale, le case produttrici hanno esaurito velocemente le scorte. La prima metà di dicembre è l’orizzonte temporale massimo per avere il vaccino, ma sul fatto che le dosi possano effettivamente arrivare grava il peso di una grossa incognita. Mediamente le farmacie delle Marche ricevevano ogni anno 50 dosi di antinfluenzale, ma poi ne vendevano mediamente circa 6 pezzi spiega Tiberio Belleggia, presidente Assofarm, ma «quest’anno le richieste in farmacia sono raddoppiate».
I vaccini in farmacia vengono acquistati da quella fascia della popolazione che non rientra nelle categorie a rischio, le quali vengono vaccinate dai medici di famiglia e dai pediatri; si tratta soprattutto di persone «socialmente attive – spiega Avitabile – che per esigenze professionali vogliono essere protette». La Regione Marche ha ordinato 421 mila dosi di vaccino, ma «al momento dell’ordine – osserva Federfarma – la platea degli aventi diritto non era stata ancora ampliata»: rispetto all’anno scorso, quando a poter avere il vaccino gratis erano gli over 65, quest’anno si sono aggiunti anche i bambini da 0 a 6 anni e la fascia over 60.
«È un problema italiano e anche mondiale» spiega Avitabile di Federfarma, ma sottolinea anche come occorra considerare che «le misure adottate per limitare il contagio da coronavirus, mascherine, gel disinfettanti e distanziamento interpersonale, stanno rallentando la trasmissione del virus influenzale e parainfluenzale: potremmo quindi essere più protetti».