ANCONA – Un documento unitario dell’Assemblea Legislativa delle Marche per sollecitare il governo ad investire 2-3 miliardi del Recovery Fund per «produrre i vaccini contro il covid-19 nel nostro Paese» pagando i diritti dei brevetti. È la proposta lanciata dall’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini ai capigruppo di maggioranza e opposizione durante la seduta del Consiglio regionale a porte chiuse per la positività al virus di un nuovo consigliere.
Saltamartini si è detto convinto che «la partita sul covid-19 si gioca sulla vaccinazione» e che, dal momento che l’Italia «è il terzo Paese produttore di farmaci al mondo», occorre investire per mettere il Paese in condizione di produrre il vaccino anti covid. Per frenare l’epidemia la campagna vaccinale richiede tutto il 2021 e parte del 2022, da qui la necessità di premere sull’acceleratore. Secondo l’assessore alla Sanità, in Italia «abbiamo le tecnologie, l’esperienza e il know-how per essere un Paese produttori di vaccini e non importatore».
Il tema è stato toccato nel corso dell’interrogazione presentata dalle consigliere del Movimento 5 Stelle, Ruggeri e Lupini, sul calendario della vaccinazioni per le assistenti sociali e gli educatori sociali, che secondo la Lupini in questo primo step sono rimasti fuori. Saltamartini ha chiarito che saranno vaccinati nella seconda fase con gli assistenti scolastici. Un’altra interrogazione presentata dai consiglieri del Pd Mastrovincenzo, Cesetti, Mangialardi, Casini, Carancini, Biancani, Bora e Vitri, ha chiesto di dare priorità nella vaccinazione ai disabili e ai loro familiari, una misura che secondo i consiglieri dem la Regione «potrebbe prendere».
Qui il dibattito in Aula si è “scaldato” con Saltamartini che ha replicato seccamente ai consiglieri dem spiegando che la campagna vaccinale nelle Marche segue il piano nazionale. Inoltre ha sottolineato di ritenere «demagogico fare la classificazione tra tutte le categorie fragili». L’assessore ha detto: «credo che il personale sanitario, che tecnicamente è in grado di capire quali sono le priorità, non abbia bisogno di una lezioncina che viene dal Consiglio regionale, in cui si deve stabilire quali sono le persone fragili: qui si tratta di salvare vite».
Insomma, secondo Saltamartini «non c’è una graduatoria», ma ci sono priorità in base alla patologia che i medici devono valutare. Su questo tema ha ricordato che la Regione Marche ha stretto una intesa con i medici di medicina generale che «sono in grado di valutare e di intervenire secondo le patologie pregresse delle persone»: «Fare i professorini per definire le priorità, credo che sia un intervento a gamba tesa» ha replicato stizzito ai consiglieri dem.
Mastrovincenzo ha ribattuto che «nessuno vuole fare il professorino, ma non si può lasciare al libero arbitrio dei medici la decisione su chi vaccinare prima», specie quando «c’è una richiesta esplicita da parte delle associazioni che testimonia che il problema è presente». Mastrovincenzo ha parlato di «decisione grave» da parte della maggioranza di «respingere la richiesta di inserimento urgente all’ordine del giorno della mozione relativa alla vaccinazione delle persone disabili» di cui è il primo firmatario. Una decisione che secondo il consigliere dei dem è «frutto di una sfrenata arroganza che penalizza le persone più fragili e quelle che si occupano di loro».
In ogni caso, sulla vaccinazione delle persone con disabilità e altre fragilità Saltamartini ha chiarito che «saranno i primi ad essere vaccinati nella fase immediatamente successiva a quella in corso che si concentra su personale sanitario ed ospiti delle Rsa. La macchina organizzativa è rodata per procedere con la tempestività e la cura necessarie alla tutela delle fasce più deboli della cittadinanza, ma è sempre più urgente disporre di un numero adeguato di vaccini. Appena riceveremo dal commissario di governo le scorte necessarie, procederemo con una nuova campagna di vaccinazione seguendo lo stesso modello organizzativo utilizzato per lo screening di massa. Inoltre, ricomprenderemo nelle categorie prioritarie anche insegnanti e professori così procedere con la messa in sicurezza anche della Scuola».
In Aula si è affrontata anche la questione dei focolai nelle Rsa. Tre le situazioni che l’assessore ha definito emergenziali: le Rsa di Tolentino e Porto Recanati, e la casa albergo Gerundini di Falconara Marittima. Su questo tema Saltamartini ha ricordato di aver chiesto l’intervento della sanità militare, con 4 medici dell’Aeronautica e 10 infermieri: «interverremo all’interno delle strutture se necessario». Personale militare che interverrà anche negli ospedali di Urbino e Fermo dove si sono sviluppati focolai.
In un’altra interrogazione ad iniziativa dei consiglieri Mastrovicenzo, Bora, Cesetti, Casini, Vitri, Carancini, Mangialardi e Biancani sulla pubblicazione del numero dei contagiati in ogni Comune, l’assessore alla Sanità ha spiegato che «da ieri sul sito della Regione sono pubblicati questi dati» ed ha motivato il ritardo nella messa online «perché non si era in grado di allineare questi dati».