MAROTTA – Luci accese, atmosfera soffusa, gente ai tavoli. Questo è quello che sembrava da fuori. Ma in realtà era tutta una messa in scena.
È questa la provocazione della Vecchia Osteria di Marotta, con manichini seduti ai tavoli, un modo per accendere un faro sulla ristorazione, penalizzata dalle restrizioni imposte dal covid e dalle chiusure.
Molti sono caduti nel tranello, pensando di trovarsi di fronte ad un ristoratore che per protesta aveva deciso di aprire il locale contro ogni regola. E invece così non era.
«È nato tutto perchè doveva essere una iniziativa di protesta ma legale – spiega Simone Massi, titolare della Vecchia Osteria – Non supporto chi fa casini di piazza e iniziative fuorilegge. Ci rimette tutta la categoria. Ma volevo comunque lanciare un segnale per far capire il momento di difficoltà e la necessità di riaprire.
La gente si ferma, molti nostri clienti sono rimasti spiazzati e anche le forze dell’ordine si sono fermate. I manichini sono stati gentilmente offerti da Alberto abbigliamento».
Un periodo complicato perchè anche i ristori sono solo piccoli palliativi. «Abbiamo avuto in 10 mesi 8000 euro, non ci faccio molto contando i mancati fatturati e le spese fisse. E ora con il governo Draghi non prenderemo niente. Hanno fatto i conti bene perchè con la storia della perdita di fatturato del 30% calcolato sul valore medio mensile non si riesce ad accedere. Nel periodo si conta l’estate, dunque è quasi impossibile arrivarci».
Simone Massi attende di riaprire, con clienti in carne e ossa ai tavoli. «Ci sono categorie come teatri, cinema, palestre che stanno anche peggio di noi. Ma noi chiediamo solo di poter lavorare, rispettando le regole».