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Mascherine e tute protettive, si lavora a Genga dove sono stati ritrovati i fusti con sostanze tossiche

Mezzi e uomini nei pressi della zona di Valtreara di Genga, dove sono stati rinvenuti i cinque contenitori metallici contenenti anche Cromo esavalente. L’area continua a essere sotto sequestro

La zona posta sotto sequestro

GENGA – Mezzi e uomini nei pressi della zona di Valtreara di Genga, dove sono stati rinvenuti i cinque fusti metallici contenenti sostanze pericolose, tra cui alta percentuale di Cromo esavalente. L’area continua a essere sotto sequestro.

Mascherine e tute bianche protettive, questo l’abbigliamento delle sei persone che da alcuni giorni stanno lavorando in località Valtreara, comune di Genga, dove sono stati ritrovati dai Carabinieri Forestale del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale di Ancona e della Stazione CC Forestale di Genga Frasassi, i cinque fusti interrati. Quindi, all’interno dell’area sequestrata, circa 1000 metri quadrati. Il pericoloso ritrovamento è avvenuto durante i lavori di rifacimento del viadotto della Strada Provinciale vecchia, nell’ambito del progetto Quadrilatero.

Massimo riserbo su quanto si stesse operando nella zona. Infatti, il traffico è stato smaltito nel minor tempo possibile, cercando quindi di non far fermare nessuno più del necessario. Di certo, dunque, si continua a lavorare per chiarire i contorni di questa vicenda che ha un rischio danno ambientale altissimo, con conseguenze anche per l’uomo. I cinque fusti metallici sono stati ritrovati a circa un metro di profondità. Immediatamente, è scattato l’allarme e i carabinieri Forestali hanno provveduto al sequestro dell’area ed hanno avviato le indagini.

Il sospetto è che i fusti possano essere stati abbandonati da molto tempo nell’area del comune di Genga, nello splendido scenario naturalistico delle Grotte di Frasassi. Da alcune analisi effettuate nelle falde acquifere della zona, non sembrano esserci particolari presenze di sostanze tossiche. Ma, certamente, la campionatura dovrà essere estesa e aumentata anche a livello quantitativo.

L’area recintata

Nel frattempo, gli investigatori stanno esaminando attentamente i fusti cercando tutti gli indizi utili che possano portare all’identificazione dei responsabili dell’illecito smaltimento. Naturalmente, si sta anche verificando l’eventuale presenza di ulteriori contenitori interrati.

Come disposto, la ditta Astaldi si è occupata della messa in sicurezza dell’area, continuando anche a lavorare per il Progetto Quadrilatero. Costante la supervisione dei tecnici del Dipartimento Provinciale dell’Arpam di Ancona. La procura presso il Tribunale di Ancona ha, naturalmente, aperto un fascicolo contro ignoti, ipotizzando il reato di smaltimento illecito di rifiuti.