Attualità

Coltura delle nocciole, la Loacker sbarca nelle Marche

Grazie all’imprenditore Sauro Grimaldi, una nuova occasione di sviluppo che parte da Matelica e che può estendersi a tutta la Regione Marche. L'azienda dolciaria pronta a fornire il proprio know-how e garanzie per il raccolto

MATELICA – Entrare nel business della coltivazione delle nocciole attraverso il know-how che solo un’azienda come la Loacker può dare. Una nuova occasione di sviluppo che parte da Matelica, grazie all’imprenditore Sauro Grimaldi, e che può estendersi a tutta la Regione Marche, fabrianese compreso.

Il 30 luglio scorso il primo appuntamento conoscitivo del progetto, patrocinato dal comune di Matelica in particolare dall’Assessorato all’Agricoltura, ha avuto il merito di informare oltre un centinaio di imprenditori agricoli provenienti da tutta la Regione, sulle intenzioni della famiglia Loacker. Era presente, infatti, il proprietario Andreas che, insieme a un loro agronomo, ha illustrato le potenzialità di questa coltura.

Trait d’union, come detto, l’imprenditore Sauro Grimaldi, molto conosciuto per la professionalità della sua azienda attiva nel ramo delle costruzioni, ma anche per la sua passione per l’agricoltura. «Tramite amici comuni – racconta – sono riuscito a contattare la Loacker. Sapevo del loro progetto per favorire la coltivazione della nocciola in Italia. Sono partiti dal Veneto, passando per la Toscana dove hanno la proprietà diretta di circa 200 ettari, il Lazio e la vicina Umbria. Il loro obiettivo è giungere a gestire 3mila ettari di noccioleti in Italia, già ne gestiscono 500 in Umbria. Data questa vicinanza, la proprietà della notissima industria dolciaria ha mostrato attenzione verso questa mia iniziativa».

Andreas Loacker

Le colline marchigiane soprattutto in questa zona sono coltivate, nella stragrande maggioranza dei casi, a vigneti: terra del Verdicchio. «Uno degli aspetti positivi è proprio questo, le due colture possono coesistere, avviene così da anni nel cuneese con la Ferrero. Quindi, non si deve fare una scelta a scapito di un’altra», evidenzia l’imprenditore matelicese.

Da un conto economico presentato durante l’incontro di Matelica, ipotizzando una superficie di soli 10 ettari di terreno con 22 quintali di produzione, si considera un ricavo annuo a regime che potrebbe aggirarsi attorno ai 36mila euro, se non di più. Per i costi, invece, la costruzione di un nuovo impianto si deve valutare in circa 4/5mila euro a ettaro, non comprensivi di fonti di approvvigionamento idrico, variabili a seconda dei terreni. «L’investimento iniziale esiste, chiaramente, ma ci sono delle opportunità. La Loacker, infatti, è intenzionata a instaurare un rapporto di collaborazione direttamente con gli agricoltori, impegnandosi attivamente a monte della filiera anche nella tracciabilità delle materie prime, offrendo know-how, supporto tecnico nell’avviamento delle piantagioni, prezzi garantititi anche nell’impegno di 15 anni dell’acquisto di tutta la produzione, partnership solide con la possibilità di accedere a finanziamenti agevolati di 12 anni con banca Intesa Sanpaolo che permette, a chi investe nei noccioleti, di pagare solo la quota parte degli interessi nei primi sette anni e, solo successivamente a questo lasso di tempo, la quota capitale», conclude Sauro Grimaldi.

Chiaramente un business dove l’azienda dolciaria tutela i propri interessi e gli imprenditori agricoli marchigiani i loro «le richieste di informazioni stanno giungendo dal maceratese, anconetano e un po’ da tutta la Regione e si stanno già effettuando i primi monitoraggi in previsione della conclusione dei relativi contratti», ma certamente un possibile nuova via di sviluppo per l’agricoltura regionale. Magari, se saranno in tanti gli imprenditori interessati, non è da escludere che si possa dar vita a un consorzio per poter meglio confrontarsi con la Loacker e gli altri player del mercato.