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Matelica: un convegno oculistico con tanti medici del settore italiani ed europei

A Fabriano è presente la Banca degli Occhi della Regione Marche di cui questo anno ricorre il ventennale, una delle dodici operanti in Italia

Il teatro Piermarini di Matelica

FABRIANO – Un convegno oculistico di respiro nazionale a Matelica domani e il 5 novembre, al Teatro Piermarini, al quale interverranno i più importanti oculisti italiani ed europei. Promosso dall’Unità operativa complessa di Oculistica dell’Area Vasta 2 con capofila Fabriano e l’Unità operativa complessa di Oculistica dell’Area Vasta 3 con capofila San Severino. La collaborazione dei due reparti in questo convegno mira a far emergere in ambito nazionale l’entroterra marchigiano con le sue caratteristiche, potenzialità e innovazioni. Ricordiamo che a Fabriano è presente la Banca degli Occhi della Regione Marche di cui questo anno ricorre il ventennale, una delle dodici banche degli Occhi operanti in Italia. Gli organizzatori di questo convegno sono Stefano Lippera e Vincenzo Ramovecchi, Direttori delle rispettive Unità Operative di Fabriano e San Severino Marche-Macerata, che hanno puntato l’attenzione su due importanti patologie: le malattie corneali ed il glaucoma, malattie spesso associate che necessitano in molti casi di una terapia chirurgica. I medici delle due strutture presenteranno innovazioni e suggerimenti per creare un dibattito con i colleghi del nostro paese per permettere un accrescimento professionale dei circa duecento medici Oculisti e personale paramedico attesi a Matelica. Saranno presenti le Autorità sanitarie Regionali e i Dirigenti Asur e dell’Area Vasta 2 e 3 e le autorità locali.

Il convegno

«I trapianti corneali sono importanti per ridare la vista alle persone che non vedono per malattie oculari legate alla parte più esterna dell’occhio e cioè la cornea. I tessuti corneali, dopo la donazione, devono essere innanzitutto selezionati, conservati e lavorati perché possano essere utilizzati nel migliore dei modi nell’intervento chirurgico che migliorerà le condizioni visive del paziente ricevente. La Banca degli Occhi sta eseguendo tessuti per la DMEK, ultima metodica che assicura un recupero della capacità visiva più rapido rispetto agli altri interventi. Si esegue nei casi di edema della cornea da cornea guttata o cheratopatia bollosa, la prima condizione è una malattia congenita, la seconda una condizione acquisita causata spesso dalla diminuzione di numero delle cellule dell’endotelio corneale per l’età. Nel trapianto endoteliale non si sostituisce più l’intera cornea ma solo lo strato interno (l’endotelio) danneggiato», specificano gli organizzatori.

La tecnica di trapianto endoteliale della cornea per le medesime patologie più diffusa oggigiorno è invece la DSAEK «che consiste nella rimozione del solo endotelio-descemet della cornea del paziente e nella sua sostituzione con un endotelio sano di donatore con Descemet e con anche con una parte di stroma corneale del donatore. Il lembo trapiantato in caso di DSAEK risulta più spesso rispetto alla DMEK; la DSAEK è un intervento ben collaudato. La Banca degli Occhi delle Marche grazie al lavoro del Dr. Corneli e di tutti i biologi sta ottenendo buoni risultati fornendo le due tipologie di lembi». Il glaucoma invece, malattia legata all’aumento della pressione dell’occhio, viene trattato oggi precocemente con tecniche di chirurgia mininvasiva. «Sono emersi nuovi device che permettono interventi chirurgici di durata inferiore e complicanze minori rispetto agli interventi tradizionali. Il dubbio è se l’efficacia sia pari a quanto veniva fatto in passato. I medici oculisti discuteranno insieme anche di questo portando ognuno la propria peculiare esperienza», concludono gli organizzatori del convegno.