FABRIANO – «Basta con i soli piagnistei. Piuttosto rimbocchiamoci le maniche e torniamo, tutti, a innamorarci di Fabriano». Non le manda certo a dire, il presidente della sezione cittadina della Confcommercio, Mauro Bartolozzi, in merito a quanto è accaduto e continua ad accadere in città durante questa estate.
Com’è il suo stile, ne ha per tutti. Ma sempre con una stella polare di fondo: l’amore per Fabriano. «Sto leggendo da giorni di diatribe su Facebook sul turismo, sulle scelte degli albergatori, dei commercianti, dell’Amministrazione comunale. Ebbene, vorrei dire la mia. Partiamo dagli alberghi chiusi ad agosto. Si tratta di una scelta dei proprietari. Non accadeva da anni, eppure si è verificata. Se le strutture ricettive non hanno prenotazioni, e perché, parliamoci chiaro, ormai non esiste più la figura del turista fai da te. Oggi, si prenota tutto mesi prima. È solo un costo tenere aperto. Si danno le ferie ai dipendenti e si riprende con maggior vigore».
Il presidente della sezione di Fabriano della Confcommercio, passa alla questione su ristoranti e pubblici esercizi chiusi. «Questo non è vero. Ad agosto, in molti erano aperti a sufficienza. Semmai, probabilmente era utile stampare il depliant con tutti i bar e ristoranti della città con i periodi di ferie. È stato un vero peccato non farlo».
Per quel che riguarda le attività commerciali, «mentre a luglio, a onor del vero, non abbiamo avuto molta clientela. Ad agosto, invece, abbiamo registrato ottime performance. Olandesi, tedeschi, francesi, ma anche romani, abbiamo avuto la soddisfazione di vedere tanta gente. Il 16 agosto, tutti i negozi del centro storico erano aperti. Ebbene che sia chiaro a tutti».
Mauro Bartolozzi prosegue nella sua disamina. «Non si può pretendere che una città rinasca perché negozi e pubblici esercizi sono sempre aperti. Spesso è il fabrianese che boicotta la propria città, anche sui social, dando la colpa ai negozianti. Il problema forse è che non ci sono state manifestazioni in grado di attirare gente da fuori o far uscire da casa gli stessi fabrianesi. Occorre dirlo che la scelta dell’Amministrazione comunale è stata singolare nel non stampare neppure un manifesto informativo».
Il refrain è il solito non ci sono più i soldi. «Fino a oggi si sono organizzate manifestazioni grazie agli industriali, ora che i soldi sono finiti, occorre ricalibrare il tutto, facendo i conti con questa nuova realtà. Dal punto di vista commerciale siamo all’avanguardia come qualità e offerta, compresi i locali e pubblici esercizi. Non ci lamentiamo sempre, cerchiamo di essere più innamorati della città. La rinascita della Pro Loco potrebbe essere un volano per scrivere, tutti insieme, questa nuova pagina di Fabriano».