FABRIANO – Meeting nazionale filo-islamico, esulta la Lega che infierisce sull’Amministrazione comunale di Fabriano. Punta sulla mancanza di chiarezza anche il Partito Democratico che tende a smorzare i toni.
«Pochi giorni dopo la denuncia da parte della Lega sulle discutibili priorità del Sindaco Santarelli, l’Amministrazione comunale di Fabriano ha deciso di ritornare sui suoi passi e di non concedere il patrocinio al convegno filo islamico che si sarebbe dovuto svolgere il 4 febbraio alla presenza di soli esponenti del mondo mussulmano», spiega il senatore Paolo Arrigoni, Commissario Nazionale per la Lega nelle Marche.
«L’annullamento del convegno avrebbe potuto essere visto come un giusto ravvedimento da parte di Santarelli, peccato però che il Sindaco grillino si affanni a cercare scuse su formalità burocratiche quando non più tardi di due giorni fa difendeva la sua decisione citando goffamente altri eventi che nulla centravano con quello in discussione. La verità è che se la Lega non avesse segnalato il paradosso di un’Amministrazione troppo impegnata a stringere contatti con gli islamici per occuparsi delle imprese della città che chiudono e dei nuovi disoccupati, tutto si sarebbe svolto all’insaputa dei residenti ora giustamente arrabbiati», conclude Arrigoni.
Parla di mancanza di chiarezza, il segretario della sezione di Fabriano del Pd, Francesco Ducoli. «Quando parliamo di Centro Islamico, spesso ci immaginiamo qualcosa diverso dalla realtà. È utile ricordare che moltissimi dei partecipanti al Centro sono cittadini italiani che lavorano e vivono a Fabriano da decenni. È altrettanto utile sapere che le attività svolte dal Centro sono state molte, diverse e aperte a tutti: dalla collaborazione con il Social Market, alla marcia della pace a Jesi “contro tutti i terrorismi”, dai corsi di Arabo per gli Italiani, alle varie attività contro la povertà a Fabriano, fino alla festa del dialogo dell’11 settembre scorso. Possiamo, quindi, scegliere di percorrere due strade: o comprendere che solo tramite integrazione, dialogo e compartecipazione si possono raggiungere risultati utili e condivisi, oppure lasciarci trascinare delle paure – spesso irrazionali – che portano all’incomprensione ed allo scontro ideologico».
Per quanto riguarda il Meeting del 4 febbraio, «credo che la polemica abbia assunto una dimensione eccessiva: il programma era in aggiornamento, quindi le presenze ancora da confermare. Si è voluto fare un processo alle intenzioni quando da parte degli organizzatori mi pare si sia usata la massima diligenza. Allo stesso modo – conclude Ducoli – non è condivisibile l’uscita pubblica del Sindaco che, di fronte alle contestazioni sull’evento, ha voluto cercare una via d’uscita invocando il rispetto delle regole: mi domando se tirare fuori ogni volta queste argomentazioni “formali” non nasconda forse una mancanza».