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Meningite, non è grave ma si continua a indagare

Il 40enne sassoferratese è stato trasferito all’ospedale di Macerata. Ulteriori controlli ed esami per confermare la presunta meningite. È escluso, però, che si possa trattare «di una tipologia causata da batteri patogeni più aggressivi»

Ospedale di Fabriano

FABRIANO – Il 40enne sassoferratese è stato trasferito all’ospedale di Macerata. Ulteriori controlli ed esami per confermare la presunta meningite. È escluso, però, che si possa trattare «di una tipologia causata da batteri patogeni più aggressivi».

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Attraverso una nota stampa ufficiale, l’Area Vasta conferma le anticipazioni che aveva fornito a Centropagina, il direttore sanitario-medico di presidio, dottoressa Stefania Mancinelli. «Dai colloqui effettuati dai sanitari dell’ospedale Engles Profili di Fabriano con i colleghi dell’ospedale di Macerata, dove il paziente è attualmente ricoverato, nonché dai referti in loro possesso, si può comunicare che, sebbene i risultati dei primi accertamenti di laboratorio depongano per una improbabile meningite causata da batteri patogeni più aggressivi, sono in corso ulteriori approfondimenti di secondo livello sul liquido cerebrospinale per procedere a diagnosi definitiva entro breve».

Dunque, il 40enne di Sassoferrato, dopo tre giorni di ricovero nell’Unità operativa di Medicina del presidio ospedaliero cittadino è stato, ieri sera 17 maggio, trasferito all’ospedale di Macerata nel reparto di Malattie Infettive per ulteriori accertamenti. Al momento, l’unica notizia certa è l’esclusione di una meningite cosiddetta fulminante per via dell’alta aggressività batterica. Mentre si stanno effettuando ulteriori accertamenti sul liquor spinale per chiarire se si tratta di meningite, magari virale o causata da batteri meno aggressivi. O escluderla del tutto e, quindi, continuare a indagare alla ricerca della causa. Comunque, «Le condizioni cliniche generali del paziente, attualmente, pur persistendo febbre sono state definite buone», precisa l’Area Vasta.
«Per quanto concerne la gestione della profilassi nei contatti stretti, sia l’ospedale che il servizio di Igiene e Sanità Pubblica di Fabriano hanno agito tempestivamente secondo le procedure previste mantenendo la situazione sotto controllo». Una frase criptica per affermare, con molta più semplicità e chiarezza, che tutti coloro che hanno avuto a che fare con il paziente all’interno del presidio ospedaliero cittadino hanno iniziato ieri la profilassi propedeutica antibiotica, in via cautelativa. Lo stesso dicasi per i familiari più stretti del 40enne sassoferratese.