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Mense scolastiche a Fabriano: la Giunta abolisce il costo fisso

L'Amministrazione rivede le tariffe. L'obiettivo è quello di avere un calcolo più equo della quota mensile, una riduzione per i redditi più bassi e per le famiglie numerose e quindi un possibile aumento degli iscritti

La sede del Comune di Fabriano
La sede del Comune di Fabriano

FABRIANO – Rivoluzione nelle mense scolastiche: l’Amministrazione comunale di Fabriano rivede le tariffe. Scompare il costo fisso: si pagherà solo per i pasti effettivamente consumati. L’obiettivo della Giunta Santarelli è quello di avere un calcolo più equo della quota mensile, una riduzione per i redditi più bassi e per le famiglie numerose e quindi un possibile aumento degli iscritti al servizio mensa.

«Sono state modificate le tariffe per le mense scolastiche. La nuova formulazione verrà applicata a iniziare dall’anno scolastico 2019-2020. La novità principale è che non si dovrà più pagare la quota fissa e quindi il pagamento avverrà solo in base ai pasti effettivamente consumati. Inoltre, è prevista una nuova suddivisione in fasce di reddito e diminuisce drasticamente il costo per il pasto del secondo figlio», l’annuncio su Facebook del sindaco di Fabriano, Gabriele Santarelli.

Ogni pasto costa all’Amministrazione costa circa 5,70 euro e in media gli incassi coprono circa il 70% del costo totale del servizio. Negli ultimi anni, si è assistito a un generale calo dell’utenza anche per via della crisi economica che dura da oltre dieci anni e che ha indotto le famiglie a risparmiare su quasi tutto.

«Il metodo tariffario precedentemente applicato comportava il pagamento della intera quota fissa anche nei mesi in cui la mensa non svolgeva servizio completo, ad esempio nei mesi di dicembre, gennaio e aprile, quando la scuola è chiusa per le vacanze natalizie e pasquali per diversi giorni. Lo stesso per i mesi di settembre e giugno quando la quota fissa veniva dimezzata, ma non corrispondeva comunque a una proporzione reale rispetto ai giorni in cui la mensa era effettivamente attiva. Nella nuova formulazione sono anche state lievemente abbassate le tariffe per le fasce di reddito più basse. Se si considerano i giorni di mensa che i bambini perdono anche a causa delle assenze per malattia si comprende come l’obiettivo sia effettivamente quello di andare incontro alle famiglie che devono/vogliono usufruire di questo servizio», spiega il primo cittadino.

La tabella con i nuovi costi

L’obiettivo è anche quello di aumentare il numero degli iscritti alle mense «per favorire una migliore integrazione e per consentire ai bambini di sfruttare un servizio che riteniamo importante anche sotto il punto di vista pedagogico. Nei prossimi anni, man mano che avremo il riscontro dell’effetto delle nuove tariffe, cercheremo di apportare altre modifiche che possano consentire di raggiungere sempre di più questi obiettivi».

La nuova tariffazione è stata sottoposta alla Commissione Mensa «che ha apprezzato lo sforzo fatto e che ringrazio per il lavoro che svolge. Chiaramente questa rimodulazione non va a incidere in alcun modo sulla qualità del servizio che, a parte alcuni sporadici casi, viene ritenuto di alto livello», conclude Santarelli.