FABRIANO – Tornano sotto controllo gli sforamenti dovuti a PM10 a Fabriano. A marzo la centralina cittadina non ha registrato alcun superamento del limite massimo consentito fissato a 50 ug/mc. Il primo trimestre del 2021 si chiude, dunque, con soli tre sforamenti, registrati nel febbraio scorso, e causati da una massiccia nuvola di polveri sahariane allontanatasi dal continente africano e che aveva investito tutta Italia, come certificato da una nota diffusa dall’Arpam.
Nei primi 31 giorni del nuovo anno, l’aria che si è respirata a Fabriano è stata più che buona. A certificarlo i dati che la stessa Arpam ha reso noto relativamente alla centralina ubicata in città e con i quali si è evidenziata l’assenza di sforamenti. Febbraio, invece, aveva portato i primi superamenti del limite consentito, esattamente in tre giorni: il 25, il 26 e il 27 febbraio, con valori registrati – rispettivamente – pari a 57 ug/mc, 66 ug/mc e 62 ug/mc. Da segnalare che si è trattato di un vero dato crescente, infatti, nei tre giorni antecedenti gli sforamenti, il dato è stato molti vicino al limite massimo consentito: 44 ug/mc, 48 ug/mc e 48 ug/mc, dal 22 al 24 febbraio compreso. Ma, in realtà, si tratta di superamenti “incolpevoli” vista la presenza della massiccia nuvola di polveri sahariane.
A testimonianza di ciò, quanto certificato a marzo. Nessuno sforamento e solo un giorno che si è registrato un dato superiore a 40 ug/mc. Per la precisione, occorre evidenziare, inoltre, che per quattro giorni il mese scorso, non sono stati certificati dati. Ma è difficile credere che si sia andati oltre al limite massimo consentito, analizzando nel complesso i numeri dell’intero mese.
C’è da dire, comunque, che sono anni in cui a Fabriano la qualità dell’aria sembra sempre buona. Nel 2020, infatti, si era superato il limite l’11 e 12 gennaio. Due giornate oltre il consentito, alle quali hanno fatto seguito altri sforamenti registrati a marzo (tre); a novembre (una); a dicembre (una). Per un totale complessivo di sette.
Andando maggiormente a ritroso: nel 2016 giornate di alta presenza di polveri sottili nell’aria a consuntivo di fine anno sono state 11; solo sei nel 2017; nel 2018, solo tre giornate oltre i 50 ug/mc (una ad aprile e due a dicembre); nel 2019, 9 sforamenti (3 a febbraio; 2 a giugno; 4 a dicembre); nel 2020, per l’appunto, sette giornate oltre il limite consentito (2 a gennaio; 3 a marzo; una a novembre e un’altra a dicembre).