SENIGALLIA – È stata presentata alla Rotonda a mare davanti a circa 350 persone la raccolta dei migliori vini italiani e regionali: la guida Slow Wine 2019. Un evento unico per l’intera regione Marche che segue la premiazione nazionale delle aziende vitivinicole tenutasi il 13 ottobre scorso a Montecatini Terme.
L’appuntamento, promosso da Slow Food Marche e dalla condotta Slow Food di Senigallia, con il patrocinio del Comune di Senigallia e il supporto dell’agenzia Dep42, si tiene ogni anno da nove edizioni sempre a Senigallia.
La guida è un ottimo strumento per chi vuole avvicinarsi al settore enologico, ma anche e soprattutto un punto di riferimento per tutti gli appassionati di vino e per gli addetti ai lavori: sono sempre di più infatti i ristoratori e le enoteche che si ispirano alla guida Slow Wine per scegliere i prodotti da proporre al cliente. Non si tratta infatti solo di un elenco di aziende vinicole ma vi sono raccontate le storie e le esperienze di chi il vino lo produce con passione per farne un carattere identitario del territorio.
Proprio sul territorio si basa la guida Slow Wine 2019: durante la presentazione lo hanno rimarcato sia Antonio Centocanti, presidente del consorzio Imt – Istituto Marchigiano di Tutela Vini, sia Giorgio Savini, presidente del consorzio Vini Piceni.
Oltre a loro, sono intervenuti il curatore nazionale Slow Wine Fabio Giavedoni; il responsabile Slow Wine Marche Francesco Quercetti, il vicesindaco di Senigallia Maurizio Memè e l’assessore regionale all’agricoltura Anna Casini. Presenti anche Lucio Pasquini, fiduciario della condotta Slow Food di Senigallia, e Mariella Dubbini, delegato Fisar Castelli di Jesi.
Dopo la presentazione è seguita la degustazione di vini che hanno ottenuto un riconoscimento nella guida Slow Wine 2019. Tre le categorie: vino slow, con cui si vuole dare risalto a quei vini che, oltre alle eccellenti proprietà organolettiche, sono anche espressivi del territorio; grandi vini, per esaltare le eccellenze vitivinicole; e vino quotidiano, con cui sono premiate le migliori bottiglie nel loro rapporto qualità prezzo. Su tutti a farla da padrone (con oltre la metà dei riconoscimenti) è ancora il verdicchio, testimonial della regione Marche, a cui pian piano si stanno affiancando il pecorino, il bianchello (che finalmente acquista in autonomia rispetto al verdicchio), il rosso piceno e la lacrima.
Vini che, oltre a rappresentare un prodotto di eccellenza delle Marche, sono anche il primo capitolo per quanto riguarda l’export marchigiano: oltre l’80% di ciò che finisce all’estero è vino della migliore qualità. Un ottimo biglietto da visita con un ritorno da non sottovalutare.