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Il ministero della Salute chiede di chiudere il Punto nascita di Fabriano

Ad annunciarlo il presidente della Regione, Luca Ceriscioli. Attivato il percorso della gestione della gravidanza, già codificato in Asur. Gradualmente i parti dalla città della carta andranno verso altre strutture a scelta della donna

L'Ospedale Engles Profili di Fabriano
L'Ospedale Engles Profili di Fabriano

FABRIANO – Chiude ufficialmente il punto nascita dell’ospedale Engles Profili di Fabriano. Ad annunciarlo il presidente della Regione, Luca Ceriscioli, che specifica come sia una decisione del ministero della Salute. Attivato il percorso della gestione della gravidanza, già codificato in Asur. Gradualmente i parti da Fabriano andranno verso altre strutture su scelta della donna.

La notizia che si temeva che arrivasse, ora è arrivata. «Il Ministero della Salute ha chiesto alla Regione Marche di “trasmettere l’atto formale di chiusura del punto nascita di Fabriano”. Chiudere questo reparto è un impoverimento per le comunità della nostra montagna. Dal Governo ci aspettavamo un moto di sensibilità e attenzione per quella parte del territorio ma così non è stato», l’annuncio del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli sul punto nascita di Fabriano.

«L’amministrazione regionale – prosegue Ceriscioli – è sempre stata in prima linea chiedendo già due anni fa, al Ministero della Salute, la deroga per questo reparto, a luglio abbiamo ricevuto il primo diniego da parte del ministero della Salute.  Noi, nonostante le difficoltà a reperire pediatri, abbiamo garantito medici, ostetriche e tecnologie, per dare a mamme e bambini la massima sicurezza. L’unico problema restava quello del numero: 300 parti all’anno sono inferiori ai 500 previsti per legge. Solo per questo aspetto abbiamo chiesto la deroga. Dopo due anni, è arrivata la risposta dal Ministero che anziché darci la deroga ci chiede di inviare un atto formale di chiusura. Il punto nascita dell’ospedale Engles Profili di Fabriano è una realtà strategica per il territorio già duramente colpito dal terremoto. Costituisce un importante presidio per l’entroterra marchigiano, garantisce un servizio di presa in carico per la donna in gravidanza in prossimità dei centri abitati più isolati di un territorio in area sisma. Ci siamo impegnati anche per la ricerca del personale in particolare i pediatri».

Per l’Area Vasta 2, negli ultimi tre anni, sono stati espletati due concorsi a tempo indeterminato rispettivamente con 15 e 9 pediatri collocati in graduatoria. Anche gli ospedali di Senigallia, Jesi ed il Salesi in questo periodo hanno inviato i propri pediatri a supporto dell’attività.

«I reparti di ostetricia – ginecologia e pediatria continueranno ad essere funzionanti. La Regione – conclude il presidente – per garantire massima sicurezza a tutte le donne del fabrianese, attiverà immediatamente il percorso della gestione della gravidanza già codificato in Asur. Gradualmente i parti da Fabriano andranno verso altre strutture su scelta della donna. Ginecologi e ostetriche che hanno seguito la donna la accompagneranno nell’ospedale prescelto. Su Fabriano rimarrà l’attività di gestione pre-parto e post-parto, quella ginecologica e l’assistenza pediatrica specialistica».