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Fabriano, mobilità passiva per la chiusura del Punto nascita: dei 153 neonati del 2020, 110 nati in Umbria

La consigliera regionale Lupini: «Porto la voce delle mie concittadine, che chiedono di poter partorire nella loro regione, senza dover affrontare gallerie, strade, maltempo»

Punto nascita di Fabriano foto
Punto nascita di Fabriano foto

FABRIANO – «Le nostre donne vanno a partorire in Umbria. Porto la voce delle mie concittadine, che chiedono di poter partorire nella loro Regione, senza dover affrontare gallerie, strade, maltempo, in un Punto nascita a norma e a pieno regime». A quasi due anni dalla chiusura del Punto nascita dell’ospedale Engles Profili di Fabriano, a tornare sull’argomento è la consigliera del Movimento 5 Stelle, Simona Lupini, che ha presentato un’interrogazione rivolta all’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini, sul tema della mobilità passiva.

«Si tratta di una vera e propria “fuga” di pazienti dal sistema sanitario marchigiano per curarsi in altre regioni: un costo nascosto, per il Bilancio della Regione, che deve ripianare le spese sostenute dagli ospedali, e una conseguenza diretta delle tante chiusure degli ultimi anni, che hanno colpito soprattutto le aree interne, dal nord fino alle zone terremotate, passando per Fabriano – evidenzia la Lupini -. E i numeri sono importanti: dall’ultima relazione della Corte dei Conti, emerge una differenza tra mobilità attiva e passiva extraregionale di oltre 50 milioni di euro».

Lupini continua: «Una cifra di tutto rispetto, che certifica la difficoltà di tante e tanti marchigiani a trovare nella propria Regione le cure e i servizi sanitari adatti, sconfessando la logica delle chiusure e degli accorpamenti di reparti ed ospedali. Sarebbe fuori da ogni logica continuare ad impoverire i sistemi sanitari locali nel nome dell’equilibrio di bilancio, se poi queste scelte non soltanto mettono a rischio la salute dei cittadini, ma comportano anche spese extra per la Regione. Tanto più che proprio la situazione dei parti a Fabriano è la spia evidente di una fuga sanitaria dalle Marche: dei 153 bambini residenti a Fabriano e nati nel 2020, ben 110 sono nati in Umbria».

Una battaglia da condurre in sede di approvazione del nuovo Piano Socio-Sanitario, «per assicurarsi che le promesse della Giunta sulla volontà di ascoltare i territori periferici e di investire, anche con nuove assunzioni, non restino solo sulla carta», ha concluso la consigliera del M5S di Fabriano.