Ancona-Osimo

Moige, 1 minore su 4 ha un canale in cui racconta la propria vita. La psicologa: «Sul web immagine ideale che sfugge a relazione reale»

Dal report emerge che più di 1 minore su 3 accetta richieste di amicizia o contatto da parte di utenti sconosciuti e che il 42% dei giovani le informazioni reperite online sono attendibili

ANCONA – Un minore su 4 ha un canale dove racconta la propria vita, il 49% naviga senza filtri anti-pornografia, quasi uno su due ha subito prepotenze sul web. Sono alcuni dei dati che emergono dall’ultimo report del Moige, Movimento italiano genitori, elaborati con l’Istituto Piepoli in vista del Safer Internet Day 2024 che ricorre domani – 6 febbraio. La rilevazione, condotta nel 2023, ha coinvolto 1.788 studenti di cui un 40% delle scuole medie e un 60% delle superiori (il 49% maschi e il 51% femmine).

Dal report emerge che più di 1 minore su 3 accetta richieste di amicizia o contatto da parte di utenti sconosciuti e il 20% ammette di averli incontrati anche di persona, inoltre, 1 minore su 4 ha un canale dal quale condivide video, foto, live streaming, tutorial, nei quali racconta la propria vita, un po’ come fanno gli influencer.

Marianna Agostinelli, sessuologa

I giovani mostrano grande interesse nei confronti degli influencer, spiega la psicologa e sessuologa Marianna Agostinelli, «e sono attratti dalla possibilità di monetizzare la propria presenza sui social, senza però considerare il fatto che serve un apprendimento e che la comunicazione su questi canali non si può improvvisare. In linea generale ad attrarli è la possibilità offerta dai social network di costruirsi una immagine ideale che sfugge alla relazione reale e al confronto con i pari».

Il web, con la sua virtualità, distaccata dal mondo reale, offre una sorta di riparo, permettendo di «condividere sui social e sui canali web, solo quegli aspetti di sé stessi che si reputano positivi, evitando invece di mostrare i propri difetti. A mancare sono le competenze relazionali» evidenzia la psicologa.

Secondo il Moige è in aumento il numero di minori che condivide sul web foto personali, il 6% di chi ha ammesso di averlo fatto ha meno di 15 anni. Tra i dati salienti emerge anche quello relativo all’informazione: per il 22% dei minori intervistati internet è l’unica fonte di informazione, e solo il 47% si rivolga ai propri genitori o ad altri adulti di cui si fida, come ad esempio gli insegnanti. Per il 42% dei giovani le informazioni reperite online sono attendibili e solo il 17% verifica sempre ciò che legge.

Per quanto riguarda la possibilità di incappare nelle fake news informandosi sul web, per la psicologa i giovani corrono rischi maggiori rispetto agli adulti, in quanto «non hanno strumenti per discriminare. Servirebbe una tutela maggiore per i minorenni».

Il web è sempre di più la cornice nella quale vengono perpetrate le prepotenze, come quelle del cyberbullismo: l’8% dei minori intervistati ammette di usare foto o video per prendere in giro qualcuno, il 17% lo fa raramente, ma ammette di averlo fatto almeno una volta, mentre il 45% ha ammesso di aver subito almeno una forma di prepotenza.
Nel 34% dei casi si è trattato di violenza verbale (offese), nel 26% psicologica (esclusione dal gruppo), per il 6% fisica, per un altro 6% dei casi si è trattato di cyberbullismo. Inoltre, il 49% dei minori ha ammesso di navigare abitualmente senza filtro anti-porno.

Tra i dati salienti che emergono dal report c’è quello relativo all’intelligenza artificiale: il 48% dichiara di utilizzarla sempre o spesso, per il 57% degli studenti è uno strumento utile nello studio e nell’apprendimento, per il 62% è utile nel risolvere i problemi, mentre il 53% dei minori intervistati crede che possa migliorare il livello generale dell’istruzione. Il 38% utilizza l’AI abitualmente come aiuto negli studi e nei compiti.

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