FABRIANO – «Nel territorio fabrianese, secondo i dati del centro per l’impiego, si contavano 6mila disoccupati all’inizio del 2021». Lo scrive Andrea Cocco, responsabile Cisl di Fabriano nella relazione pre-congressuale dell’Ast Cisl fabrianese. Un «dato che già è allarmante, ma la cosa più drammatica è che dal 2009 inizio della crisi, cioè 13 anni fa, ad oggi, nonostante denari finanziati dal Mise con l’accordo di programma Merloni, e nonostante molti incontri fatti, sia a livello regionale che nazionale, nulla è cambiato».
Secondo Cocco, «così non va bene, dobbiamo fare di più forse siamo stati poco incisivi e determinati, ma la politica, in maniera trasversale, sembra si sia dimenticata di questo territorio. Da tempo chiediamo tavoli dove siano presenti tutti gli attori dell’economia, nei momenti di crisi cosi devastanti non ci sono controparti, non ci sono classi sociali predominanti, non ci sono colori politici pro o contro, non c’è la finanza buona o cattiva, c’è solo un obiettivo ricostruire l’economia di un territorio. Credo che la cosa più brutta che ci possa capitare è continuare tutti a prenderci in giro, ognuno difendendo la propria fortezza che lentamente si sta sgretolando, scaricando le responsabilità sugli altri. Serve individuare le missioni industriali di questo territorio, mettere a disposizione gli opifici dismessi e inutilizzati dalle varie procedure fallimentari, offrire servizi e benefici economici a coloro che hanno intenzione investire nel entroterra, formare le lavoratrici ed i lavoratori alle nuove attività, recuperare le piccole progettualità mettendole insieme lavorando in rete; il sistema finanziario deve adoperarsi attivamente nel sostenere le nuove attività, abbiamo un esagerato bisogno di economia reale. Questo entroterra ha bisogno di progetti innovativi e di prospettiva, ad esempio, perché non lavorare su progetti all’insegna dell’economia circolare?».
L’ultimo passaggio è sul calo demografico. «Nel nostro territorio il calo drastico delle opportunità lavorative porta di conseguenza ad un calo degli abitanti, Fabriano è scesa sotto i 30.000 abitanti e coloro che lasciano la città sono giovani che vanno a ricercare sulla costa le attività lavorative; non possiamo essere passivi a questo, dobbiamo muoverci, abbiamo il dovere di valorizzare l’entroterra per permettere ai giovani di realizzare i propri sogni», conclude Cocco.