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Francesco Merloni, il ricordo degli industriali marchigiani e delle associazioni di categoria

Imprenditore e politico, Francesco Merloni, morto a 99 anni, ha lasciato un segno profondo nell'economia della sua città e delle Marche, ispirando anche le nuove generazioni

Francesco Merloni

ANCONA – Protagonista del mondo industriale italiano, Francesco Merloni, ha lasciato un segno profondo nell’economia della ‘sua’ Fabriano e più in generale delle Marche. Oltre ad aver sviluppato l’impero Ariston fuori dai confini nazionali, Merloni è stato anche un importante politico. Nel 1972 entrò in Parlamento, eletto nelle schiere della Democrazia Cristiana: fu ministro dei lavori pubblici in due legislature, prima con il governo Amato e poi con quello Ciampi. Porta la sua firma la legge che ha riformato negli anni ’90 gli appalti pubblici. Nel 1994 a seguito dello scioglimento della Dc, Merloni approda nel gruppo dell’Ulivo per poi sostenere successivamente la candidatura di Enrico Letta (Pd). L’imprenditore è morto lunedì a 99 anni nella sua abitazione a Fabriano.

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Roberto Cardinali, presidente Confindustria Marche

Cosa ha rappresentato per le Marche Francesco Merloni? «Senza dubbio un punto di riferimento, un uomo di profonda competenza, qualità morali, un innovatore con una visione strategica del futuro e delle politiche industriali – dichiara Roberto Cardinali, presidente Confindustria Marche – Ha reso le Marche più forti ed ha sempre posto attenzione alle dinamiche economiche della nostra regione. Penso ad esempio al ruolo prezioso della Fondazione Merloni nella promozione di indagini e studi tesi ad una crescita delle imprese marchigiane, ai forum di approfondimento ai quali ha portato economisti ed esperti di caratura internazionale. Ha promosso la costituzione e la nascita dell’hub Abruzzo Marche Umbria che ha coinvolto le Confindustrie e le università delle tre regioni, per sviluppare progetti innovativi interregionali, dalle startup alla crescita dimensionale allo sviluppo delle competenze».

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Lui che è stato un simbolo, come ha contribuito alla crescita degli imprenditori marchigiani e non solo? «Ha sempre guardato con ottimismo al futuro. Da presidente della Fondazione Marche, per favorire la crescita del sistema produttivo marchigiano, ha stimolato progetti di startup e misure di ricerca, innovazione tecnologica e scientifica, fondamentali per la competitività. Anche in età avanzata sapeva offrire una visione moderna e lucidissima. Il mio ricordo personale dell’ingegner Merloni va agli incontri avuti alla mia prima uscita pubblica da presidente di Confindustria Marche, due anni fa a Fermo, ed all’ultima volta che recentemente ho avuto il piacere di confrontarmi con lui. In entrambe le occasioni ha espresso l’auspicio di una maggiore unità del sistema confindustriale marchigiano, per renderlo più forte, incisivo e di sostegno alle nostre imprese».

Che politico è stato? La cosiddetta legge Merloni porta la sua firma. «Prima di tutto un rappresentante autorevole che ha reso le Marche più forti. Ha ricoperto il ruolo di Ministro dei lavori pubblici in uno dei periodi più complessi della storia». A ricordare la figura di Francesco Merloni sono anche Confartigianato e Confcommercio.

«Un uomo che ha dato molto alle Marche – dice Massimiliano Polacco direttore Confcommercio Marche – non solo come imprenditore, ma anche come politico. Ha costruito una impresa che si è estesa anche a livello internazionale, dando lustro alla nostra regione e un apporto positivo in termini occupazionali. È stato un grande imprenditore e un politico che ha lasciato il segno».

«Francesco Merloni – dichiara Marco Pierpaoli, segretario Confartigianato imprese Ancona Pesaro e Urbino – è stato un imprenditore e un uomo che in tutti i ruoli ricoperti ha dato tanto, in particolare al nostro territorio, che ha fatto crescere, insieme alla sua famiglia, anche culturalmente e di cui ha fatto conoscere al mondo la capacità imprenditoriale e artigiana. Una figura che ha saputo ispirare anche le generazioni future, prestando una attenzione particolare anche al mondo giovanile».

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