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Il Movimento 5 Stelle inasprisce i toni: duro attacco alla Lega sugli impresentabili

Nota al vetriolo dei candidati pentestellati contro la presenza del segretario della Lega, Matteo Salvini, che oggi ha aperto il suo tour nelle Marche con la visita a Fabriano

I candidati nelle Marche del Movimento 5 Stelle
I candidati nelle Marche del Movimento 5 Stelle

FABRIANO – Nota al vetriolo dei candidati del Movimento 5 Stelle contro la presenza del segretario della Lega, Matteo Salvini, nelle Marche. Attacchi ai cosiddetti impresentabili marchigiani presenti nelle liste della Lega, secondo i pentastellati, che decidono di inasprire i toni per primi, dopo giorni duri per la Regione a seguito dei tragici fatti di Macerata.

«Oggi è il grande giorno dell’arrivo di Matteo Salvini nelle Marche: dopo quanto accaduto lo scorso sabato a Macerata, è chiaro che la “gita” elettorale dell’onnipresente capo del Carroccio non lascia presagire nulla di buono in una terra ancora in stato di shock e in fermento dopo le vicende tristemente note a tutti. Nella speranza che Salvini non venga a soffiare sopra al fuoco dell’intolleranza come è suo rivedibile costume, dovrebbe invece spiegare ai marchigiani per quale motivo dovrebbero mettere una croce sul suo partito vista l’orgia di candidature quanto meno discutibili che la Lega propone su scala nazionale e anche a livello marchigiano», si legge nella nota pentastellata.

E giù con l’attacco politico. «Ricordiamo che se oggi il fenomeno dell’immigrazione è fuori controllo, la responsabilità principale è di una legge, la Bossi-Fini, che ha come primo firmatario il fondatore del partito che Salvini guida: il candidato premier della Lega si dimentica sempre di specificarlo. Fondatore che, nonostante una condanna a due anni per appropriazione indebita nell’inchiesta “The Family”, la Lega ripropone senza troppi imbarazzi anche stavolta».

Anche nelle Marche però, «la Lega propone dei veri e propri assi del buon senso, come il segretario regionale Luca Paolini, colui che auspicava una sorta di apartheid sugli autobus con l’obbligo per gli extracomunitari di far sedere gli italiani. Ha per sé addirittura un collegio uninominale, Tullio Patassini, che fino a poche settimane fa era in Alternativa Popolare, partito che in questi cinque anni ha fatto da stampella a Renzi al governo: nel momento del bisogno è noto, l’incoerenza cronica della Lega emerge sempre. E che dire poi di Giorgia Latini, assessore ad Ascoli e nuora di quel Pietro Santarelli che figura tra gli imprenditori debitori di Banca Marche per somme superiori ai 110 milioni di euro complessivi. Sarà buffo vedere Salvini elevarsi a portabandiera dei risparmiatori che hanno perso tutto con una presenza così imbarazzante in lista. Però si sa, Salvini ci ha abituato alle carnevalate: stavolta capita a fagiolo», la stoccata finale dei candidati marchigiani del Movimento 5 Stelle.