OSIMO – Osimo ha a che fare con chi non ha sanato il debito delle sanzioni per violazioni varie al codice della strada. Al comando della polizia locale del Comune sono ancora giacenti numerose ingiunzioni emesse per verbali relativi al periodo che va dal 2011 al 2016, regolarmente notificate ai rispettivi trasgressori od obbligati in solido e non ancora pagate da quei soggetti, tenendo conto che in caso di ritardo nel pagamento la somma dovuta è maggiorata di un decimo per ogni semestre. La cifra totale ammonta a 48mila e 566 euro.
La municipale ha già provveduto a predisporre il ruolo inviando i tabulati all’Agenzia delle entrate che li ha restituiti dopo aver provveduto alla loro informatizzazione e proprio in questi giorni è stata adottata la determina di approvazione del ruolo ordinario per le sanzioni amministrative da parte del dirigente del Dipartimento al quale appartiene la Polizia locale.
Solo in questo modo è stato reso esecutivo e passibile di essere riconsegnato all’Agenzia delle entrate perché ne curi la trasmissione alle concessionarie di riscossione. L’ufficio ragioneria accerterà la somma in conto esercizio 2017 all’interno del capitolo in entrata “proventi sanzioni amministrative e violazioni codice della strada”. Si procederà con la riscossione “coatta” allora e le somme che dovessero risultare inesigibili o di difficile incasso per irreperibilità dei debitori o per incapienza andranno a confluire nel fondo crediti di dubbia esigibilità sulla base degli effettivi incassi.
Del malloppo dei mancati introiti da multe e tasse se ne era parlato da ultimo, dopo vari botta e risposta tra passata e attuale amministrazione al governo della città, durante l’approvazione del bilancio 2017 nel marzo scorso quando il sindaco Pugnaloni aveva detto: «L’eredità dei mancati incassi delle amministrazioni passate ci obbliga a lasciare in un “cassetto” un milione e 200mila euro, non spendibili, chiamato fondo crediti di dubbia esigibilità come ci impone la legge». Da tempo pesa nelle casse osimane quel fardello, conseguenza della crisi in cui versano tante famiglie che non riescono a pagare ma anche opera di “furbetti” che deliberatamente eludono l’obbligo del pagamento di tasse e multe.