CERRETO D’ESI – «È stata una sorpresa molto positiva». Con questo incipit, il presidente della sezione fabrianese della Cna, Maurizio Romagnoli, torna sulla notizia dell’acquisizione della Best da parte della multinazionale svedese, Electrolux. Una notizia ufficializzata il 7 luglio scorso.
«Si tratta di un’operazione che vediamo di buon occhio perché dopo la vendita di Best dall’americana Nortek al fondo finanziario inglese Merlose, temevamo pessime conseguenze in termini di occupazione. Un fondo finanziario tende, spesso e volentieri, a prediligere la speculazione. Con l’arrivo di Electrolux, colosso industriale a livello mondiale, abbiamo maggiori certezze per almeno due motivi. In primis, perché si dimostra come il territorio abbia ancora potenzialità da esprimere sia per le maestranze che per le attività collaterali alle lavorazioni delle aziende. In seconda battuta, Electroux non ha mai prodotto cappe da un’azienda propria, quindi l’investimento dovrebbe essere duraturo in termini economici e occupazionali», prosegue Romagnoli.
In altre parole, «si dovrebbe aver scongiurato un altro pericolo per il territorio, tipo Tecnowind». Ora non resta che attendere il piano industriale. «Quando tutto sarà concretizzato, mi auguro che si possa visionare il piano industriale e avere contezza del tutto. Ribadisco che la notizia di questa acquisizione ha rappresentato una sorpresa molto positiva anche per la crescita concorrenziale sul territorio. Un vento di ottimismo che ci fa voltare pagina e speriamo che si possa far rafforzare anche perché credo che le intenzioni del colosso svedese siano all’insegna del consolidamento della produzione nel territorio».
Intanto, i sindacati attendono l’incontro del 20 luglio prossimo, nella sede cerretese della Best, per conoscere maggiori dettagli dell’operazione ufficializzata lo scorso 7 luglio.
La Best, nel corso dell’ultimo anno aveva già avuto un cambio di proprietà passando dagli statunitensi della Nortek al fondo finanziario inglese Melrose, ha 450 dipendenti complessivi, meno di 200 a Cerreto. Ha chiuso il 2016 con un fatturato intorno ai 40milioni di euro, con due stabilimenti a Cerreto e in Polonia.
I dettagli della vendita e le strategie industriali si conosceranno meglio nelle prossime settimane, visto che il perfezionamento dell’affaire avverrà nell’arco di due/tre mesi, in quanto il tutto è soggetto alle approvazioni regolamentari che dovrebbero essere espletate nel corso del terzo trimestre del 2017.