FABRIANO – Completato l’allestimento il museo didattico della vaporiera nell’edificio che ha ospitato la prima stazione a Fabriano nel 1878, lungo viale Serafini, primo piano. «Si tratta di una prima fase», evidenzia Giancarlo Bonafoni, ex consigliere comunale, vera anima del progetto e attuale presidente del Dopolavoro ferroviaria della città della carta. «Nel senso che c’è in calendario anche l’idea di dar vita a un museo della vaporiera, con i mezzi antichi e storici, all’interno dei locali del deposito ferroviario».
Dunque, un primo passo che è già visitabile dietro prenotazione e gratuitamente, contattando i numeri 347-7792828 e 073224256. «Oltre cento pezzi esposti fra sezioni di binario, linee elettriche, telescriventi, antichi sistemi sonori e di sicurezza, macchina telegrafica e per le trasmissioni, pezzi di locomotive. Un vero e proprio excursus storico che mostra l’evoluzione della ferrovia a Fabriano e in Italia in generale», dichiara Giancarlo Bonafoni.
«Parto dal telegrafo 1930, telescrivente anni ’50, il fax e i computer, non certo come lo conosciamo ora, come personal computer e, quindi, portatile. Siamo passati dall’alfabeto Morse alla mail, per questo si tratta di un luogo didattico. Dove gli studenti potranno vedere la storia in modo concreto».
Le sezioni della prima sala: parete linee elettriche con le varie sezioni di collegamento delle sottostazioni e uno strumento che serviva a togliere la corrente e, quindi, permettere dei lavori sul binario. C’è anche un istrumento di blocco che serviva ai capistazione per avvertire la circolazione del treno sul binario agli altri colleghi, differenziandolo fra merci e viaggiatori. C’è il collimatore che serve per livellare i binari. Parete mezzi comunicazione e parete con i mezzi radio per il segnale orario unico. E, infine, la parete con i mezzi di sicurezza per gli operai e i primi telefoni.
All’interno della seconda sala, tutto l’excursus nel campo delle telecomunicazioni con un armadio attrezzi originale per la manutenzione. Infine, la terza sala composta da strumenti di misura e visivi, oltre all’antesignana della scatola nera per registrare tutto ciò che accadeva.
«Si spera, ora, di poter completare il tutto con le vaporiere e locomotive. Sono in contatto con la Fondazione delle Ferrovie dello Stato per poterle avere. Inoltre, spero che le aziende del territorio possano darci una mano per l’allestimento completo», l’appello conclusivo di Giancarlo Bonafoni.