PESARO – La Capitale italiana della Cultura 2024 «coinciderà con l’anno di riscossa del centrosinistra». Nella corte dei Musei Civici Matteo Ricci ha messo in fila tutti i suoi «bellissimi» “Nove anni da Sindaco” «la cosa più bella che abbia mai fatto da quando sono in politica». Quasi due mandati, nei quali c’è stata «tanta voglia di fare, sprovincializzare e trasformare Pesaro in uno dei luoghi migliori d’Italia nei quali vivere». Un’intervista a più voci, durante la quale il sindaco ha risposto alle domande della stampa, moderate dal giornalista del Sole24Ore e Agi Michele Romano.
In apertura la discarica di Riceci: «Non ci sono le condizioni minime per realizzare la discarica di Riceci, una questione gestita male sulla quale non sono mai stato coinvolto. Serve un piano B, perché non ci sono le condizioni politiche amministrative e credo che non ci saranno neanche le condizioni tecniche nella conferenza dei servizi a causa delle distanze mancanti dalle abitazioni. Siamo orgogliosi di avere una società così solida e dinamica come Marche Multiservizi, con un partner industriale come HERA che ci invidiano tanti amministratori in giro per l’Italia. C’è stata un’assemblea perché si è creato un cortocircuito dal quale bisognava uscire. Abbiamo annullato, a maggioranza, l’aumento delle indennità del cda previste dall’assemblea precedente e abbiamo ragionato sulle strategie di pianificazione su acqua, gas e rifiuti anche alla luce delle future gare. Sulla questione idrica ritengo sia fondamentale pianificare presto un grande invaso per contrastare le lunghe siccità, così come è grave che ancora Enel non abbia pulito a dovere gli invasi del Furlo.
Sui rifiuti, bene l’aumento ulteriore della raccolta differenziata ma manca un impianto biodigestore per spingere l’economia circolare».
La sconfitta alle amministrative di Ancona e le possibili ricadute su Pesaro: «Non sottovaluto mai nulla. In questa legislatura abbiamo fatto operazioni importanti: siamo stati i primi in Italia ad allargare l’alleanza al Movimento 5 Stelle e la collaborazione sta andando benissimo. Poi qualche giorno fa l’entrata in giunta dei verdi. Dobbiamo allargare non stringere, la nostra strategia è diversa da quella di Ancona. La destra a Pesaro? Sbatterà ancora il “muso”. Da Pesaro partirà la riscossa e la rivincita del centro sinistra per le prossime elezioni regionali».
Sul terzo mandato ai sindaci: «Non credo ci sia possibilità, la Meloni pensa che favorirebbe il centrosinistra. Dieci anni sono sufficienti, un buon amministratore non deve avere l’ansia di voler fare tutto lui, ma deve pensare a lasciare una bella eredità».
Sul futuro politico e amministrativo Ricci ha detto: «In questa fase così precaria è difficile programmare il futuro, in questo momento sto lavorando ad un nuovo libro, che parlerà di “pane e politica”, il mio viaggio nella provincia italiana. Avrà la prefazione di Veltroni».
PNRR, scuole, impianti sportivi, edilizia sociale, arretramento della ferrovia: «Fitto sta temporeggiando sul PNRR: i cantieri sono aumentati del 30% nell’ultimo anno e il fondo per l’aumento è del 10%, non è sufficiente. Rischiamo di avere progetti incompleti. Mancano i lavoratori nelle imprese, abbiamo bisogno di flussi migratori regolari più ampi e di formazione professionali per stranieri e italiani. In questi anni Pesaro ha attratto una marea di investimenti, circa 1.700.000.000€, raccontati da una cartina della città che evidenziano i progetti finanziati, conclusi, in corso, in partenza. Un sito molto utile e semplice, pesarochecambia.it, uno strumento di trasparenza verso i cittadini. L’arretramento della ferrovia è un’operazione strategica. Per il potenziamento del nodo di Pesaro e Fano i soldi sono stanziati, ma per completare il progetto mancano ancora finanziamenti per il resto della tratta regionale».
Pesaro capitale italiana della Cultura, per il sindaco: «Un’opportunità storica, ma molto complessa. Dallo Stato arriva 1 milione di euro e il progetto ne vale almeno 4. Vimini sta facendo un bel lavoro di coordinamento tra enti, fondazioni, associazioni e imprese. Nel 2024 avremo i riflettori accesi sulla città, dobbiamo giocarcela al meglio, anche grazie al programma strepitoso che stiamo costruendo, per renderlo indimenticabile».
Ricci che ha ribadito: «Essere provinciali vuol dire anche non rendersi conto della trasformazione che è in atto, non guardare oltre il proprio naso. Basta paragoni con il resto d’Italia, qui abbiamo grandi potenzialità» – ha detto Ricci ricordando il futuro Museo Dario Fo e Franca Rame a Rocca Costanza, il Museo Nazionale della Motocicletta all’Ex tribunale in via San Francesco.
Quanto alla sanità «negli ultimi due anni e mezzo, è oggettivamente peggiorata. Si sono allungate le liste d’attesa, è aumentata la mobilità passiva, i disagi delle persone che si rivolgono al Pronto Soccorso, sono state tagliate le ali alla sanità del territorio attraverso l’eliminazione dell’azienda ospedaliera. Tutto ciò, nonostante il lavoro straordinario degli operatori sanitario».
Quanto alla gestione dei conti di Pesaro2024 e a un possibile problema di trasparenza e partecipazione, Ricci ha detto: «Abbiamo mille difetti, ma non quello di non essere trasparenti, questa è una polemica strumentale di un’opposizione che non tocca palla e cerca argomenti strani per far capire che esiste».
Impianti sportivi, da Villa San Martino allo Stadio Benelli e alle palestre comunali. «Abbiamo ottenuto 4milioni per costruire il centro federale della Fip, una grande opportunità che si stava trasformando in un problema per il quartiere. Abbiamo incontrato i residenti, che ora avranno il compito di scegliere quale sia l’opzione migliore per risolvere il problema parcheggi. Sulla Vis Pesaro, innanzitutto ringrazio Bosco per gli investimenti fatti in questi anni.
Lui realizzerà una struttura di eccellenza a Villa Fastiggi, e noi finanziamo il rifacimento del campo. Ieri è arrivato il sì della giunta alla permuta con Aspes tra il campo supplementare e la vecchia tribuna, ora manca la copertura della tribuna prato.