CASTELFIDARDO – In occasione dell’apertura del supermercato all’interno della nuova struttura commerciale a Sant’Agostino di Castelfidardo, si è generato un dibattito sia tra i politici che sui social da parte di privati cittadini sull’utilità della struttura ma anche sulla vicenda che ha portato alla costruzione del nuovo edificio dalle ceneri dell’ex Cigad. “Solidarietà popolare”, oggi gruppo consiliare di minoranza ma per quindici anni al governo della città, ripercorre le tappe e i nodi di una storia lunghissima, come sottolinea il consigliere comunale ed ex sindaco Mirco Soprani.
«Ci addentriamo nelle varie tematiche nella speranza di far comprendere i tre passaggi fondamentali:
1 – Edificabilità:
la possibilità edificatoria (abitativa e commerciale) di quell’area privata è stata data con voto unanime nel 1982 dall’allora Consiglio comunale guidato dal sindaco Carini. Impossibile modificarne nel tempo la destinazione d’uso: in questo senso parlano numerose sentenze del Consiglio di Stato che sanciscono l’impossibilità di modificare nel corso degli anni la destinazione originale, a meno della volontà dei proprietari, cosa mai avvenuta. Unica mediazione possibile messa in campo è stata quella di attenuarne la volumetria che aveva lì il più alto indice edificatorio;
2 – Architettura:
fa sorridere quando si fa autocritica e non si viene compresi come ha fatto il Movimento cinque stelle. Il riferimento al fallimento della politica del nostro rappresentante Tommaso Moreschi si riferiva in particolare a chi nel 1982 permise l’edificabilità e più recentemente alla precedente giunta per non essere riuscita ad imporre alla proprietà la costruzione di una palazzina più consona al tessuto urbano esistente, al posto di una struttura di freddo cemento armato. Anche questo passaggio è il frutto di una trattativa che ha reso la struttura un po’ più presentabile rispetto ai primi progetti sottoposti;
3 – Viabilità:
la viabilità e lo spazio pubblico come appaiono sono invece il frutto dell’attuale giunta Ascani. Anche qui si sono registrate numerose polemiche: rispetto ai progetti iniziali è sparita la pavimentazione in porfido o arenaria nel tratto di via IV novembre antistante la piazza, oltre alle piantumazioni, aiuole e spartitraffico con finitura a prato (ora tutto cementificato). L’attuale giunta ha inoltre cancellato la ristrutturazione dell’intera piazza che prevedeva anche l’installazione della ex fontana di Porta Marina.
Non abbiamo compreso del tutto il giudizio finale sull’operazione dei Cinque stelle. Da una parte infatti il sindaco Ascani ne parla positivamente come un’incompiuta in meno e qualche servizio e sicurezza in più, citando favorevolmente il fatto che il Comune ha a disposizione ora un auditorium con tre lati a vetro di cui sta valutando la destinazione d’uso, un parcheggio pubblico interrato aperto sette giorni su sette h24. Dall’altra una nota dei pentastellati parla di fallimento imputabile alla giunta Soprani che autorizzò il progetto di massima. I Cinque stelle criticano anche il fatto di non aver visto lì realizzata una piazza dimenticando del tutto che l’area è privata. Sul fatto di aver consentito al proprietario di andare a confine (impossibile solo in presenza di una strada) sono stati soppressi alcuni parcheggi ma è stato permesso, con un accordo, l’utilizzo di quelli interrati anche la notte e comunque a struttura non funzionante».